Paola Piseddu, dirigente Demanio e Patrimonio del Comune di Guidonia Montecelio

Paola Piseddu, dirigente Demanio e Patrimonio del Comune di Guidonia Montecelio

di TOMMASO VERGA

Già, di per sé, definire un parco “lotto intercluso” la dice lunga, tanto che vien voglia di lasciar perdere, che basta ciò, non serve proseguire nella narrazione. A chi può venire in mente? Quale idea del vivere civile alberga nell’autore di tanto speculare accoppiamento? il colpevole sarà stato uno sbaglio? fogli di carta caduti in un faldone altrimenti titolato? Ergo, vai a verificare. E t’accorgi che non c’è errore, è proprio così: particella per particella, il “lotto intercluso” di via dei Platani, al Bivio di Guidonia, è occupato da un parco. Pubblico, con tanto di targa del Comune.

Da ieri Umberto Ferrucci è un “disoccupato” Firmato il decreto: 16 mesi fuori dal Comune Comunque non convinto - ma dura lex sed lex -: Eligio Rubeis, sindaco di Guidonia Montecelio, ha firmato ieri mattina il decreto di sospensione per Umberto Ferrucci, dirigente di Urbanistica e assetto del territorio del Comune. Fino al 23 luglio 2016. La decisione è stata presa al termine di un lunghissimo tira-e-molla. Ribadito nel comunicato ufficiale: “Il decreto 39 del 2013 sancisce la inconferibilità e la incompatibilità degli incarichi presso le pubbliche amministrazioni anche per chi sia stato condannato in primo grado, con sentenze dunque non passate in giudicato, non definitive. Malgrado il giudizio personale che ciascuno può formulare su leggi del genere, resta il fatto che nessuno può disattenderle finché esse continuino ad essere in vigore. È quello che ho fatto”. All'interno dell'ambito cittadino, per la sospensione di Ferrucci si erano espressi sia l'Avvocatura che il responsabile dell'Anticorruzione del Comune.

Da ieri Umberto Ferrucci è un “disoccupato”
Firmato il decreto: 16 mesi fuori dal Comune
Comunque non convinto – ma dura lex sed lex -: Eligio Rubeis, sindaco di Guidonia Montecelio, ha firmato ieri mattina il decreto di sospensione per Umberto Ferrucci, dirigente di Urbanistica e assetto del territorio del Comune. Fino al 23 luglio 2016.
La decisione è stata presa al termine di un lunghissimo tira-e-molla. Ribadito nel comunicato ufficiale: “Il decreto 39 del 2013 sancisce la inconferibilità e la incompatibilità degli incarichi presso le pubbliche amministrazioni anche per chi sia stato condannato in primo grado, con sentenze dunque non passate in giudicato, non definitive. Malgrado il giudizio personale che ciascuno può formulare su leggi del genere, resta il fatto che nessuno può disattenderle finché esse continuino ad essere in vigore. È quello che ho fatto”. All’interno dell’ambito cittadino, per la sospensione di Ferrucci si erano espressi sia l’Avvocatura che il responsabile dell’Anticorruzione del Comune.

Che – per una ragione che sfugge ai poveri cristi – dev’essere corredato da qualche palazzina. Tutto vidimato da documentazione con tanto di firma di Umberto Ferrucci, superdirigente dell’Urbanistica. In corrispondenza epistolare con la direzione generale della Asl RmG, all’epoca della decisione presidiata da Nazareno Brizioli.
Perché quel terreno è di proprietà dell’azienda sanitaria, una frazione dei 276 ettari complessivi dell’ex Pio istituto Santo Spirito. Dei quali si occupa, per specifica delega, il consulente Michele Pagano, avvocato, nello stesso tempo dei fatti anche consigliere comunale di Guidonia Montecelio.
Il primo “pezzo di carta” è la determina 153 del 29 luglio 2013. Nella quale, in premessa, Ferrucci prende atto che il 24 aprile la RmG ha accettato la richiesta del Comune di “valorizzare” quello spicchio di terra. Quasi un ettaro, destinazione F6 – il lettore perdonerà se sarà costretto a seguire noiosi codici, date e numeri –, “zona ancorché priva di pianificazione, si pone come lotto intercluso e quindi destinato alla edificazione in via diretta”. E inizia la procedura per scegliere il soggetto che “valorizzi” il terreno. Come sollecitato dal Comune. Su una proprietà altrui.

Una parziale panoramica del parco con il campo da basket

Una parziale panoramica del parco con il campo da basket

Dipanandosi tra enti, regolamenti, comma qui, comma là, dal 29 luglio si passa all’8 ottobre 2013. Nella determina 210 si scrive che a vincere la gara è stata la “Edil Salu srl”, sede a Guidonia Montecelio, via di Marco Simone, con il rialzo massimo del 2,03 per cento. L’ultimo punto dell’atto dà mandato al Demanio e patrimonio del Comune di Guidonia di “procedere con le comunicazioni formali agli interessati e di procedere con gli atti conseguenziali all’assegnazione provvisoria”. Che diventa “definitiva” il 6 dicembre, determina 283. Firmato: Umberto Ferrucci. Compito assolto.

L'ingresso "ufficiale"

L’ingresso “ufficiale” del parco

(Codicillo: la parola “parco” non si legge, nemmeno di sfuggita, su nessuna pagina delle tre determine. Esclusa l’eventualità che il Comune ne ignori l’esistenza, ne consegue che ha deciso di considerarlo orpello di ostacolo alla “valorizzazione”. Abrogato).
Compito assolto, ma non si chiude qui. Perché, passa un anno, e il 16 febbraio 2015 la “Edil Salu srl” diffida il Comune: che fine ha fatto la “valorizzazione”? Ferrucci gira la missiva al Demanio per vedersi riconsegnare l’intero fascicolo. Non rientra nelle mie competenze, risponde il 5 marzo la dirigente Paola Piseddu, “trattandosi di realizzazione di edifici privati ed opere pubbliche su terreni ex Pio istituto Santo Spirito”.

e l'ingresso effettivo

e l’ingresso effettivo

Oltretutto, l’”azione delegata” “non sembra incardinata a disposti normativi tipici (…) per cui non si comprende la procedura adottata”. In parole povere, sei certo si potesse fare?
Conclusione: è altamente probabile presumere che, a questo punto, la srl citerà in giudizio il Comune, seguirà la mediazione, uno ci guadagna l’altro soccombe. Chi tra i due? Non si accettano scommesse, troppo facile prevedere che una (buona) sorte è (as)segnata.
La “perlustrazione” del luogo conduce poi all’ennesima sorpresa. Bene si conoscono le caratteristiche del comprensorio recintato da via Roma per un lato e per l’altro da via Lago dei Tartari. Una toponomastica non messa a caso perché proprio di un lago si parla. Con il parco che poggia su una discarica di travertino gettato a grandi blocchi sotto la superficie oggi a verde per colmare il dislivello tra quello che probabilmente era un sinkhole e il piano stradale. Raccontano i residenti che negli anni Ottanta incessante era il via vai dei camion tra le aree di estrazione della pietra e il futuro parco. Un quartiere, quello del Bivio, che ha subito, com’è ovvio visto il profilo geologico, gli effetti della subsidenza che ha interessato alcuni palazzi e che, a quanto riferiscono gli abitanti, non è completamente cessata.

Lo spogliatoio del campo di calcio e, in fondo, sulla sinistra, il blocco di travertino

Lo spogliatoio del campo di calcio e, in fondo, sulla sinistra, il blocco di travertino

Tuttora, comunque, un edificio risulta “piegato” da un lato, con la Regione impossibilitata a intervenire – così almeno rispose la presidente Renata Polverini alle richieste degli interessati – per mancanza di fondi. Un blocco di travertino resta depositato su un angolo dello spogliatoio del campetto di calcio. A rammentare le origini e gli eventi successivi. Pur sempre un monito.