Nelle scuole del comune di Guidonia i depuratori non vengono sostituiti da tre anni.

“Mamma, l’acqua sa di sangue”. Una frase che non è uscita dal film dell’orrore di Lucio Fulci ma dalla bocca di una bambina, che, mentre ascoltava la telefonata questa mattina, sentendo parlare di scuola, della sua scuola, ha subito confermato il dubbio. L’acqua non si può bere, sa di sangue e ha anche un colore strano.
“Il Comune ci ha pagato la prima fattura risalente a tre anni e mezzo fa, dopodiché non abbiamo saputo più nulla. In tanti anni questa è la prima volta che ci capita di avere a che fare con un’amministrazione così poco seria in fatto di pagamenti”. A parlare è Alfonso Giglio, direttore commerciale di Anyacquae, la ditta che installò la casetta che eroga acqua frizzante e liscia di fronte piazza Barbieri nonché 35 depuratori nelle scuole di Guidonia Montecelio. Incarico affidato dal Comune con atto numero 5 del 20 aprile 2011. “La cosa sconcertante è che non si rende conto questo sindaco e, prima di lui il settore che ci ha dato l’incarico, ovvero i Lavori Pubblici, che da oltre tre anni i depuratori installati nelle scuole debbono essere manutenuti, e se loro non si adopereranno a saldare gli oltre 30mila euro di debito, la salute dei bambini è messa a dura prova. E non ha colpa la scuola. Attenzione – precisa – noi abbiamo comunicato la pericolosità della faccenda, abbiamo detto in più note scritte via mail che se non fosse effettuata la manutenzione, l’acqua non sarebbe più bevibile, ma più di questo non possiamo fare. Lunedì scorso – sottolinea Giglio – sono stato con il dottor Emiliano Petrucci che, da come mi ha riferito, fa parte dello staff del sindaco. Una giornata persa nel vuoto, nessuno mi ha dato retta, eppure sanno che la Anyacquae, il 29 settembre, ha messo in mano al legale di fiducia Andrea Caracò l’intera faccenda. Non si sono curati di nulla, il sindaco non si preoccupa nemmeno di capire come gli funzionano le cose intorno”.

uno dei distributori di acqua frizzante e liscia
Ingiunzione di pagamento
Ad oggi risulta pagata solo la prima fattura: la numero 168 del 27 settembre 2011, da 22.869 euro da cui mancano 193 euro;
la numero 455 del 17 settembre 2012, di 11.434 euro totalmente impagata;
la numero 207 del 30 agosto 2013, di 11.434 euro;
la 208 del 30 agosto 2013 di 7.623 euro;
Un totale di 30.685 euro tenuto conto degli interessi legali

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