Vitaliano De Salazar

Vitaliano De Salazar

(t. ve.) CI SI DOMANDAVA dove fosse Giuseppe Caroli. Fisicamente. Persino se fosse o meno ancora dipendente del servizio sanitario pubblico. Mistero risolto. Dal 1° novembre (non) è al Sant’Andrea, al vertice del quale è stato nominato “commissario”. Sostituisce il facente funzioni Lorenzo Sommella, il medico (sostenitore di Ignazio Marino) subentrato a Egisto Bianconi, direttore generale da fine luglio agli arresti domiciliari per il business delle camere mortuarie. Una destinazione, quella di Caroli, risalente a tre settimane fa, quando – hinterlandweb, 13 ottobre 2015 –, il dg della RmG affidò le briglia a Daniele Aguzzi, facente funzioni in caso di assenza. Premessa al fatto che la Regione Lazio lo aveva designato alla guida dell’azienda ospedaliera Sant’Andrea.

Interpellate direttamente ieri, fonti dell’ospedale riferiscono di aver sentito dire che arriverà Caroli ma di non avere nessuna certezza sulla data dell’effettiva presa in carico. A sentire, per l’ex dg della Asl di Tivoli mancherebbe ancora la designazione ufficiale, una totale assenza che sfocia nella al momento mancata nomina. In effetti, inutile cercare atti provenienti dalla Pisana, niente certifica l’evento. Probabilmente questione di giorni se non di ore. Quindi (forse) nessun “mistero”. Che aveva ragione d’essere, che addirittura s’era infittito ancor più, dopo la pubblicazione dei risultati, fonte Zingaretti, sulla valutazione dei direttori generali della Asl del Lazio. Elenco dal quale risulta assente il solo Giuseppe Caroli. Non promosso né bocciato. Si ignorano i motivi e l’interrogativo è tuttora inevaso.

Di concerto, è imminente l’ingresso di Vitaliano De Salazar negli uffici di via Acquaregna. Dopo aver assunto i tratti dello scontro con la Regione Lazio a causa del diniego sulla destinazione. Stando al programma, il manager avrebbe dovuto prendere servizio il 1° novembre ma a Tivoli non s’è visto. Né si hanno certezze sulle “mosse” future. Anche se, proprio nel fine settimana, avrebbe salutato i suoi collaboratori della Asl di provenienza, la RmB.

Giuseppe Caroli

Giuseppe Caroli

Disboscando una foresta dove i rovi regnano padroni, va registrato che tutto ha inizio con l’approvazione del decreto regionale che ha ridisegnato l’assetto territoriale e la denominazione delle Asl laziali. Una differente aggregazione, che raggruppa il Lazio-nord (Viterbo, Rieti e la RmF), Roma (comprese le aziende ospedaliere e universitarie), il Lazio-sud. La città metropolitana, con esclusione appunto delle RmF (Civitavecchia), rimane invariata.

Nella fase transitoria – l’applicazione della riforma partirà il prossimo 1° gennaio –, i rispettivi direttori generali sono diventati “commissari”. Con qualche problema. Ad iniziare dalla scomparsa della RmF che annulla anche gli incarichi di vertice. Oppure – ed è il caso in esame –, chi scegliere dopo la fusione tra RmB e RmC dirette da Vitaliano De Salazar e Carlo Saitto? Nessuno dei due. Qui, la Pisana ha preferito l’”esterno” Vincenzo Panella, che tra due mesi si profila così, di conseguenza, il designato alla direzione generale della esordiente unica struttura.

Se per Carlo Saitto la questione potrebbe essere di pratica irrilevanza – il medico, ben conosciuto a Tivoli, è prossimo alla pensione –, per De Salazar la decisione ha rappresentato la cancellazione di un’aspettativa. Negli stessi ambienti si dava per certa la sua nomina alla testa delle B-C unificate. Così non è stato. Né, stanti i fatti descritti, si presume lo abbia “risarcito” la poltrona liberata da Giuseppe Caroli alla RmG. Alla fine è sopraggiunto il ripensamento. Forse.

Come che sia, aldilà del gossip politico, quello che risulta rilevante a tutto titolo è l’assenza da un mese ormai del vertice di una Asl – ente che ha il compito istitutivo di occuparsi di chi soffre – che si vuole la più grande del Lazio. Una condizione non proprio commendevole.

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