FRANCESCO MENDITTO, Procuratore della Repubblica di Tivoli, rende noto che «personale del locale commissariato di pubblica sicurezza, ha eseguito, al termine di articolate indagini per atti persecutori (stalking) ai danni della ex compagna, la misura del divieto di avvicinamento con applicazione di braccialetto elettronico nei confronti di M.D., cinquantenne, incensurato.
«A seguito della denuncia e delle successive indagini si accertavano plurime condotte di stalking e, da ultimo, continui pedinamenti di cui la vittima era ignara, che hanno fatto ritenere imminente il pericolo per la donna e disposta la sua vigilanza discreta.
«Nel pomeriggio del 29 dicembre il pm di Tivoli ha richiesto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna e ai suoi figli con braccialetto elettronico antistalking; a poche ore di distanza il giudice per le indagini preliminari l’ha emessa e la polizia di Stato di Tivoli, grazie alla disponibilità della società incaricata (Fastweb), la sera del 31 dicembre ha provveduto con l’applicazione all’uomo del braccialetto elettronico e fornendo alla donna un telefonino per avvisare la polizia giudiziaria in tempo reale dell’eventuale avvicinamento dell’uomo per l’immediato intervento.
«La rapidità della risposta giudiziaria, possibile quando vi è l’impegno fattivo di tutti i segmenti istituzionali, rende possibile l’efficace e tempestiva tutela della donna accrescendo la loro fiducia nello Stato e prevenendo possibili ulteriori rischi per l’incolumità delle donne e dei loro figli.
«L’uomo, presunto innocente fino alla condanna definitiva – prosegue il comunicato –, è indagato del reato di atti persecutori previsto dall’art. 612 bis comma 1 e 2 c.p. in danno della ex compagna. Le indagini, svolte dai poliziotti del Settore specializzato nella violenza di genere e minori del commissariato tiburtino, coordinati dal pool “Gruppo uno” della procura di Tivoli, hanno permesso di accertare i gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo, dedotti da una serie di condotte ossessivamente reiterate da diverse settimane, consistite in pedinamenti compulsivi, nei pressoché quotidiani appostamenti nei luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, nelle minacce pubblicate sui social, sino al ripetuto danneggiamento dell’autovettura e finanche allo sfregio, presso il cimitero di Tivoli, della lapide del padre della ex compagna, interamente imbrattata di vernice nera.
«Sono queste le ragioni che hanno indotto l’autorità giudiziaria tiburtina a richiedere per l’uomo, incensurato e senza precedenti giudiziari – conclude il procuratore della Repubblica –, il divieto di avvicinamento alla vittima e ai suoi figli, con l’applicazione del cosiddetto braccialetto elettronico, necessario per monitorare a distanza gli spostamenti».
Si conferma, anche in questo caso, che i braccialetti elettronici sono disponibili in poche ore e immediatamente applicabili, così consentendo un’effettiva tutela delle vittime di violenza e dei loro figli.