di TOMMASO VERGA
«L’INDIMOSTRATO DANNO GRAVE E IRREPARABILE nel concreto derivante dal collaudo e messa in esercizio dell’impianto TMB (su cui questo Tar si è pronunciato con sentenza n. 8818/2020 chiarendo tra l’altro che l’impianto non costituisce una fonte di ulteriore compromissione delle acque»: così uno degli argomenti essenziali che hanno dato corpo alla sentenza del TAR del Lazio 10284/2022 pubblicata oggi, 14 ottobre 2022.
Conseguenza (in teoria), le 600 tonnellate di rifiuti diretti ogni giorno all’impianto TMB di Malagrotta2, dovranno essere indirizzate al TMB di Guidonia Montecelio, località Inviolata. Effetto delle sollecitazioni, stando alle date, di Albino Ruberti, capo di gabinetto di Roberto Gualtieri, sindaco del Campidoglio ed anche della Città metropolitana di Roma Capitale (CMRC) oltreché Commissario straordinario del governo per il Giubileo del 2025.
La nota “decisiva” di Albino Ruberti a Roberto Gualtieri è del 4 luglio 2022. Oggetto: la «valutazione del rischio sanitario a causa della permanenza di rifiuti a terra; la valutazione del grave rischio sanitario incombente sulla Città»; far fronte nell’immediato ad un evento quale quello occorso al TMB Malagrotta2 il 15 giugno 2022 il cui ripristino dell’operatività può essere ipoteticamente valutato in mesi sei dall’evento (un incendio). Lo stato di salute dei residenti capitolini evidentemente si presta a cadute impreviste e pericolose. A differenza di quanti hanno per vicini di casa impianti di trattamento dei rifiuti e/o discariche (gli avanzi della lavorazione del Tmb dovranno essere interrati; il 6° invaso dell’Inviolata è in attesa da qualche lustro).
In sostanza, Roma sta negli impicci con la gestione dei rifiuti, per cui il capo di gabinetto “consiglia” al sindaco Roberto Gualtieri – emulo di Virginia Raggi, con un risultato per lei positivo su Albano – di emettere «una nuova urgente ordinanza ex art. 191 del decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 al fine di scongiurare eventi dannosi per la salute pubblica e l’ambiente» dei romani»..
Non bastasse, arriva il rinforzo destinato all’anello debole delle precedenti direttive andate a vuoto: «la presente ordinanza ha valore derogatorio – anche rispetto a eventuali vincoli apposti da enti ministeriali? i poteri del “commissario al Giubileo” annullano quelli di enti come il ministero della Cultura? – rispetto ad eventuali limiti per il passaggio su strade dirette all’impianto di trattamento (il Tmb, ndr) come via dell’Inviolata, per consentire il trasporto in via d’urgenza e nella situazione di emergenza di cui in premessa ai mezzi delle società conferenti interessate dalla presente ordinanza». In sostanza, secondo Roberto Gualtieri, via dell’Inviolata, quali che siano le norme e le condizioni, dev’essere dichiarata «percorribile» nel tragitto dei vari tipi di veicoli, camion compresi, verso il TMB. Si vedrà. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Domani, l’assenso del ministero della Cultura, MIC (ex Mibact)