MANCA MARIO Valeri (un inderogabile impegno di lavoro la giustificazione), manca il Movimento5stelle, manca il Partito democratico. O meglio: c’è Emanuele Di Silvio, non in rappresentanza dei democrat bensì a titolo personale. Solo procedura nelle battute del Consiglio comunale riunito oggi pomeriggio a Guidonia Montecelio, dedicato alla surroga dei consiglieri comunali che hanno preso la via delle dimissioni. Ultimi, il primo di giugno, Gianluigi Marini e Veronica Cipriani, unitamente all’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Nardecchia. Che però è anche il primo dei non eletti di Forza Italia e quindi destinato alla sostituzione dei suoi sodali. Il geometra declina.
Così arriva il turno di Wilma Sinibaldi, la signora ‘Aquapiper’ è la numero 30 nell’ordine delle preferenze. Ringrazia e annuncia “non vedo l’ora di votare il bilancio che la città attende”. Finto sospiro di sollievo dei sodali di Rubeis-Di Palma se non fosse che s’apre un nuovo problema.
Lo solleva Stefano Sassano (Fi): la surroga imposta dall’uscita di Marini ma non accettata da Nardecchia obbliga a una nuova convocazione del Consiglio comunale con all’odg il subentro di Wilma Sinibaldi. Secondo l’ex sindaco dev’essere così. Tanto che s’alza ed esce dall’aula, non approvando la sbrigativa procedura. Ma segnando anche l’epilogo di una storia politico-personale visto che i “santini” elettorali di due anni fa recavano l’invito a tracciare la preferenza sulla coppia Sinibaldi-Sassano.
Le dimissioni di Veronica Cipriani porteranno in Consiglio Federica Cuminiello, la figlia del barbiere di Eligio Rubeis. Al futuro. Perché la procedura si svolgerà mercoledì se presente il numero legale altrimenti giovedì con il Consiglio riunito in seconda convocazione.
L’appuntamento topico rimane comunque lunedì 13, quando in aula approderà il tanto discusso bilancio. L’approvazione? Allo stato, la maggioranza-Di Palma non ha i numeri sufficienti per approvarlo. Oltre all’opposizione Pd-5stelle, sono dichiaratamente contro i tre di Fi (Annamaria Vallati, Stefano Sassano, Mario Valeri) e il “civico” Aldo Cerroni. Salvo sorprese, 13 consiglieri su 24. Altra sottolineatura: includendo il ‘precedente’ dell’abbandono di Marco Bertucci, schierati contro l’amministrazione comunale risultano i primi 5 eletti di Forza Italia. Ma la cosa non appare neppure un disturbo per i “resistenti”.