di GIULIANO SANTOBONI
LA SOMMA? 200MILA €. DESTINAZIONE? GUIDONIA MONTECELIO. Se non fosse che la determina regionale 0215/23 (di LazioCrea, società in house della Pisana, nella quale lavorano stabilmente molti politici e governanti guidoniani da decenni) nel freddo linguaggio burocratico annota: «Preso atto che il Comune di Guidonia non ha risposto entro il termine assegnato, con conseguente esclusione dalla graduatoria». Una presa d’atto sui 200 mila euro perduti che dovevano servire per il rilancio del turismo, e che non saranno utilizzati neanche per il convegno di domani sul tema, convocato al Museo Rodolfo Lanciani di Montecelio, dall’affascinante titolo “Capitali della Cultura e sinergie tra i territori”.
Chissà quindi se nel solito fiume di parole che queste occasioni fanno dilagare, si riuscirà a capire qualcosa sul fatto che il sindaco Mauro Lombardo e pochi altri soggetti hanno scelto deliberatamente di rimandare al mittente l’ingente finanziamento che sarebbe servito per realizzare il progetto “Monumentalismo e Luoghi della Memoria nel Lazio”, che vedeva Guidonia Montecelio capofila di un’ambiziosa occasione volta ad attirare turisti nella città. A parte i soliti eletti, il consiglio comunale non ne sa nulla.
IL CONVEGNO DEL 4 MARZO – In un affollato panel di oratori, sindaco Lombardo, assessora Pauselli e presidente di commissione Masini faranno gli onori di casa ad una serie di convenuti tiburtini e romani per fare il punto su quanto è importante che si faccia fronte comune sullo sviluppo di un’offerta turistica appetibile e diversificata per i milioni di visitatori che ogni anno affollano la Capitale e le ville tiburtine. Con il sacrosanto fine di deviarne sul territorio una percentuale tale che possa finalmente originare un’economia capace di produrre lavoro e sostenibilità ad un indotto perennemente in crisi: alberghi, ristoranti, bar, guide, commercio.
Relatore dell’avvincente pomeriggio, anche Andrea Bellezza, destination manager della DMO “Terre di Otium”, della quale Guidonia Montecelio è parte integrante. DMO? Dietro il logo «Destination Management Organization», entrato di prepotenza nel linguaggio comune di operatori turistici ed enti locali da qualche anno, si cela una forma societaria agile e senza scopo di lucro introdotta dalla Regione Lazio nell’ambito dei progetti post COVID, composta prevalentemente da comuni, comunità montane, aree protette, fornitori di servizi turistici e chiunque abbia un vantaggio affinché una zona cresca dal punto di vista dell’accoglienza e dei visitatori. Zona, che non per forza deve essere contigua territorialmente, ma dove i partecipanti devono avere qualcosa in comune che li leghi per unire le forze.

Guidonia città-capofila e le tre di riferimento DMO

LE TRE DMO, I 200 MILA EURO PERSI – Guidonia Montecelio sotto la guida politico-amministrativa del sindaco Michel Barbet e dell’assessore Elisa Strani, con la consulenza tecnica gratuita della FIAVET (Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo), concorre al bando della Regione Lazio con un progetto che la vede capofila dei comuni di Ardea, Nettuno e Pomezia, “finalizzato alla promozione di un viaggio culturale, antropologico e turistico nei luoghi della memoria e dei ricordi”, come si legge nella lettera di presentazione. Praticamente un itinerario che collega realtà con una origine simile e un doloroso ricordo della Seconda Guerra Mondiale in comune.
La graduatoria esce pochi mesi dopo, e Guidonia Montecelio conquista un ottimo piazzamento ma è fuori di poco per incapienza di fondi, a meno che qualcuno non rinunci o che si stanzino altre risorse. Cosa che avviene in due momenti, il primo a novembre 2022 ma ancora nulla da fare, e l’ultimo a inizio febbraio 2023, quando invece con un aumento dei fondi in dotazione vengono riconosciuti 200 mila euro a fronte di un progetto che ne cuba 250 mila. Una grande vittoria e una irripetibile occasione.
Cosa sia poi successo nelle segrete stanze di Palazzo Matteotti rimane comunque un mistero. Alcuni consiglieri comunali, interpellati sull’argomento, dicono di non saperne nulla. Il Sindaco invece, pare assieme a pochi fedelissimi, decide che si, il finanziamento è interessante ma l’amministrazione non riuscirebbe a far fronte alle scadenze e agli adempimenti, e “ordina” di lasciar perdere.
A nulla valgono le richieste di chiarimento della Regione, che non ricevendo notizie ufficiali da parte di Piazza Matteotti, decide di chiamare telefonicamente il Municipio chiedendo: “ma li volete o no questi soldi?”. Alla risposta imbarazzata e negativa, la regione concede un ulteriore termine, stavolta perentorio, di sette giorni per rispondere alla chiamata. Inutile dire che i giorni passano invano, tanto che Laziocrea fa uscire la già citata Determina di estromissione e subito dopo la graduatoria definitiva con la laconica scritta ESCLUSA ad identificare la proposta di Guidonia.
A Guidonia Montecelio rimangono comunque le partecipazioni alle due organizzazioni di Tivoli e Latina, decise in due distinti consigli comunali, il 15 novembre 2021 e il 10 febbraio 2022. In entrambi i casi, la risicata maggioranza del sindaco Barbet dovette votarsi i provvedimenti da sola, in quanto nonostante la palese bontà e neutralità partitica dei progetti, la minoranza composta tra gli altri dagli attuali consiglieri di centrodestra e civici Cacioni, De Dominicis, Zarro e Carnevali decise di non partecipare per niente al voto in alcuni casi e di votare addirittura contro o astenersi in altri. Ma ora indicono orgogliosi i convegni.   © RIPRODUZIONE RISERVATA – info@hinterlandweb.it