di GIULIANO GIRLANDO
“L’odio è guerra, la guerra è miseria, e la miseria genera odio, che porta alla guerra: la morte genera morte. Non sarebbe tempo di pensare a vivere?”
“Come la peste serve ad appestare, la fame ad affamare, cosi la guerra serve ad ammazzare”.
Frasi che ritroviamo in “l’Inutilità della Guerra”, un testo che racchiude i pensieri e il profondo pensiero pacifista di un tiburtino, un concittadino come Igino Giordani, che Tivoli e la politica che amministra la città ha dimenticato da tempo, da lungo tempo. E dire che il tema della guerra è stato un tema dibattuto e sempre posto nelle prime pagine per quello che stava accadendo nelle regioni del Donbass contese tra Russia e Ucraina e quello che accade nella terra santa con la guerra di Israele sulla striscia di Gaza.
Ma, personalmente, ero rimasto colpito in modo positivo per lo striscione che era stato affisso fuori Palazzo San Bernardino. Quel «CESSATE IL FUOCO», voluto dalle «Donne in cammino per la pace» che ornava la facciata di Palazzo San Bernardino era un bel messaggio forte che arriva dalla città di Giordani.
E meraviglia che la nuova amministrazione in cui dovrebbe avere casa anche la cultura politica cristiana e anche il simbolo che si richiama alla Dc, partito che fu del Giordani e di cui lui ne fu deputato per cui scrisse la prima legge sull’obiezione di coscienza.
Ma evidentemente è storia sconosciuta per chi siede nei banchi della politica della sede comunale e chi ne è fuori in giro per la città. Insomma il primo atto del nuovo sindaco è un atto che lascia perplessi e anche contrariati per il fatto che il gruppo delle “Donne in cammino per la pace” ha rivendicato giustamente un ruolo politico storico della stessa città perché grazie all’opera del nostro concittadino Igino Giordani il tema della pace è un tema che è trasversale o dovrebbe esserlo.
Guardando da lontano mi domando tante cose troppe forse per poter avere risposte ma ai tanti ignari di cosa è diventata Tivoli invito a guardarla da lontano. © RIPRODUZIONE RISERVATA – info@hinterlandweb