di TOMMASO VERGA
MAURO LOMBARDO, CLAUDIO ZARRO, ALDO CERRONI, sindaco, assessore e dirigente max, per autodefinizione prim’attori della metamorfosi di una Guidonia Montecelio desiderosa di fratture profonde con il passato (a principiare dalla mutilazione – per Lombardo cancellazione) dei partiti politici, così come espresso pubblicamente già 7 anni fa, con l’elezione di Michel Barbet, il sindaco 5Stelle predecessore dell’attuale.
Allora, tanto premesso (ricavato dalle espressioni e dai programmi noti, tutto riscontrabile su internet) come spiegare l’approvazione della determinazione numero 101 dello scorso 5 luglio?  Mediante la quale avete assegnato € 15.250 (iva compresa) alla “Società Itaca Solution srl”, sede in Roma, via Ridolfino Venuti n. 23, ovvero a un “NEGOZIO” addetto a vendere gadget ufficiali di Fratelli d’Italia? La definizione merceologica appare sulla carta intestata della srl.
In cambio, Itaca presterà servizi di service audio e luci nell’ambito del Fairylands Celtic Festival. importo del contratto: € 12.500,00 (iva esclusa).
Indubbia la necessità della strumentazione per la manifestazione musicale, il Fairylands Celtic Festival (in alto, il manifesto del 2016), che sarà pure interessante per parte della città, misura minore rispetto alla totale certezza che provoca un interrogativo colmo di dubbi sulle modalità d’attuazione messe in opera per cogliere l’obiettivo.
Dubbi tutti da colmare. Che troverebbero ulteriore sprone dalla riflessione sui probabili molteplici mancati controlli. Va detto che a Guidonia Montecelio c’è persino una commissione Trasparenza, con al vertice il consigliere Adalberto Bertucci, di Fratelli d’Italia: il voto a favore della determinazione 101 è sfuggito anche a lui.
Svelato il risultato (sopra, l’immagine della “Società Itaca Solution srl” come appare sul sito internet), non si è andati oltre le conclusioni di come sia stata svolta la procedura. Al contrario dell’individuazione sul conoscere le modalità di come si è arrivati ai protagonisti. Ha supplito leggere le carte e sottoporle a verifica (compito, a suo tempo, d’obbligo per i cultori della professione di giornalista, sostituita dall’odierna esclusiva divulgazione di rigorosamente non dichiarati comunicati-stampa). Un divario che non ha impedito, per chi non si fregia del titolo (pensare che i giornalisti debbano mirare all’adesione di un Ordine professionale fa rabbrividire), di manifestare invece assoluto interesse.
Si è constatato così che dalle casse del Comune di Guidonia Montecelio e della Regione Lazio sono usciti 51.000 € indirizzati in larga misura alla srl “Società Itaca Solution”.
Che divide, a leggere la determinazione 101 – l’ordinarietà quotidiana in un negozio che si ammanta del pregio di commercializzare i gadget ufficiali della Meloni – mentre rimane ignoto il curriculum festivaliero, cosicché non si capisce cosa c’entri con la realizzazione del Festival di cultura celtica, «tra le feste tradizionali, dall’alto valore popolare e storico-identitario», come lo definisce l’audace autore del panegirico introduttivo.

Giorgia Meloni made in Italy; a sinistra, Matteo Salvini con la t-shirt putiniana

Il fatto vero è che a Guidonia Montecelio l’identità di ciascuno è un patrimonio controverso, il quale, nonostante le rassicurazioni e gli elenchi di cose (non fatte in netta prevalenza) dal sindaco ormai biennale Mauro Lombardo, civico meloniano di Fratelli d’Italia (che a onor del vero non ha posto il problema delle origini dei cittadini da modificare), risponda a ceppi distribuiti, come risulta, nel Meridione d’Italia, divisi tra continente e isole.
Identità per identità, la “Società Itaca Solution”, non dovrebbe curare il festival, mentre, al contrario, l’impegno andrebbe riservato a vendere le foto di Giorgia Meloni e della Santanché (anche Matteo Salvini che illustra le magliette con la faccia di Putin parteciperebbe alla crescita del bilancio). Senza dimenticare quelle decisamente ultrafascinose di Ignazio La Russa. Basta così, altrimenti, data l’imperizia sull’argomento – al compito in classe risulterebbero guai –, si rischia di precipitare fuori tema.
In soldoni, dei 51.000 €, il Comune di Guidonia Montecelio, dalle sue ricche finanze ha tirato fuori € 20.000, €. 25.000 li ha sborsati la Pisana, € 6.000 dalle «risorse proprie dell’Associazione proponente Il Clan Aps».
Dulcis in fundo o meno, che il fatto possa sollecitare l’attenzione della magistratura, domandare se in ballo è il finanziamento a un partito, è materia dei giudici. A loro le conclusioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA – info@hinterlandweb.pdf