Secondo l’accusa, impersonata dal procuratore capo Luigi De Ficchy, in diciassette sono stati capaci di fare una “sola” da 604 mila 687 euro e 68 centesimi al Comune di Guidonia Montecelio.
Si tratta di Gilberto Pucci, 49 anni, di Guidonia, dirigente del settore Bilancio, Umberto Ferrucci, 60, anche lui di Guidonia, responsabile dell’Urbanistica e ad interim del Demanio e Patrimonio, ma il primo nome del fascicolo è quello di M. M., 46 anni di Villalba, funzionario comunale, ritenuto il “polpo” di quella che la Procura considera un’associazione a delinquere messa in piedi per “spolpare” le casse pubbliche con l’emissione di determine, mandati di pagamento e fatture false insieme agli imprenditori M. F., 38 anni di Guidonia, alla moglie e coetanea L. D. A., e ad A. M. M., 42 anni di Roma. Inoltre a seguire, il segretario generale Rosa Mariani e Gerardo Argentino,dirigente alle Politiche sociali, oltre a P. C., 63 anni di Guidonia centro, ex funzionario comunale alla Pubblica Istruzione. A tutti, il 15 maggio è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini, nel giro di un paio di mesi, il rinvio a giudizio. De Ficchy, giovedì 8 maggio, ha chiuso la maxi-inchiesta per peculato, truffa e falso nei confronti di mezza struttura ai vertici dell’Ente. Un’allegra brigata che si è costituita, secondo il procuratore, fra il 2007 e il 2010, sotto il mandato dei due sindaci delle amministrazioni che si sono accavallate: Filippo Lippiello, ex di centrosinistra, caduto a un anno dalla fine del mandato, e il successore di centrodestra Eligio Rubeis, tuttora in carica e ansioso di riconferma.Il provvedimento è stato recapitato inoltre agli imprenditori L. I., 45 anni di Roma, M. B., 43, di Cave, ai fratelli A. D. V. e M. D. V., 37 e 33 anni, di Villalba, a L. C., 51, di Guidonia, V. C., 47, di Palestrina, oltre che a G. O., 42, di Villanova, e M. B., 36, residente a Guidonia centro, a questi l’accusa di aver ricettato due cellulari.
Tutto questo materiale lo facevano risultare destinato al Comune, invece all’ente non è mai arrivato e chissà dove è finito. Poltrone, divani, computer, arredi, insomma ce n’è da arredare più abitazioni e con lusso. tutto documentato in tre anni d’indagini dai carabinieri del Nucleo specializzato nei reati contro la pubblica amministrazione di via In Selci che ritengono di aver accertato ben 26 casi di sottrazione dei soldi pubblici. Sono nove le ditte sospettate: la Ellet srl, la Edk Editore srl, Karnak sa, Madea srl, Gril srl, Newton Partner srl, Le. Ca. Impianti snc, Universal Phone e Orange It. Ventotto le determine di pagamento nel mirino degli inquirenti, in 21 casi ricorre il nome di Gilberto Pucci, in dieci quello di Umberto Ferrucci, in due di Gerardo Argentino, in uno quello di Rosa Mariani. Per ben 18 volte, però, il funzionario M. M. (‘il polpo’) ci avrebbe messo lo “zampino”, falsificando atti, occultando fatture e regalando ad amici cellulari e pc di ultima generazione.
Nei confronti suoi, di Pucci e Ferrucci il procuratore capo aveva chiesto l’arresto: a ottobre scorso il giudice per le indagini preliminari Alberto Michele Cisterna gliel’aveva rifiutato. La portata della vicenda sarà il dibattimento a verificarla.