Una vicenda vecchia come le mura di quelle case in via Abruzzo a Villalba. E come il papà di Ubaldo Tafani che ha un solo desiderio, poter rimettere piede in casa sua. Una casa che non ha nulla di agevole per un “carrozzato”, niente sali scendi, niente servizi a norma. “Ci dicono che dobbiamo provvedere da soli – dice Ubaldo – ma loro avrebbero dovuto pensare a questa situazione in cui decine di scartoffie sono finite nel dimenticatoio. Il sindaco – ha sottolineato – qui non lo abbiamo mai visto. Un tira e molla fra cavatori e politici ottimo per una partita di calcio, ma che di fatto non arriva a fare mezzo goal. Siamo stanchi di assistere ad una partita che non conosce neanche una vittoria a tavolino: questa mattina (mercoledi 2 aprile ndr) ho aperto la porta e abbiamo rimesso piede nelle nostre mura. Ma il comune si svegli”. (Si.Bo)

La famiglia Tafani ieri si è ripresa casa. “Mio padre vuol morire qui”.

La famiglia Tafani ieri si è ripresa casa.
“Mio padre vuol morire qui”.