La Rmg si trasferisce nell’Ihg (e nel Centro commerciale)
Firmato: Brizioli-Isabella, direttore generale della Asl RmG il primo, amministratore delegato dell’Ihg (Italian hospital group) l’altro. In data 7 gennaio 2014 (o 17, c’è uno scarabocchio che somiglia a una correzione manuale)
Le due firme sono in calce a una scrittura privata trasformata in delibera, la n. 0151, il 30 gennaio 2014. Assieme a un’altra pila di carte pressoché affini. Il giorno appresso, Nazareno Brizioli lascia l’incarico, mandato scaduto. Giuseppe Caroli, il nuovo direttore generale nominato il 10 febbraio, ancora prima di sedersi revoca tutto. O quasi.
Oggetto della scrittura privata-delibera 0151: serve un secondo ascensore “presso il Padiglione F in ausilio alle attività sanitarie… che prevedono il cospicuo accesso di disabili ai piani superiori”.
Il padiglione I (in comodato d’uso), F e G – in costruzione, “sarà pronto… non prima del giugno 2014” – danno forma e sostanza alla nuova sede del Distretto sanitario di Guidonia Montecelio (gli edifici sono vuoti da anni, l’Ihg non li usa più da quando è stato chiuso il manicomio). Il trasferimento da via Fratelli Gualandi a via Tiburtina 188 è in corso, si presume prima delle vacanze estive le funzioni e tutto il personale saranno ospitati nei locali dell’antica sede di ‘Martellona’.
Cospicuo non solo l’accesso ai disabili
La trattativa per la nuova sede tra Asl e Ihg comincia già nel 2012. La conclusione, con la firma del contratto di locazione, è del 7 febbraio 2013. Inizia il trasferimento e sorgono problemi. Che investono le scelte del management, gli indirizzi, chi ha svolto i sopralluoghi preliminari.
Perché, solo un anno dopo – un paio di mesi fa – ci si accorge che servono due ascensori. Uno c’è, quello che manca è richiesto dal “cospicuo accesso dei disabili”. Formula quantomeno singolare, pirandelliana: uno, nessuno, centomila… quanti sono? Risposta: un numero ‘cospicuo’.
La delibera 0151 provvede.
E’ l’Ihg che si incarica della costruzione. A condizione che sia la Asl a pagare (come se un condominio decidesse che le spese sulla struttura dell’immobile sono a carico degli inquilini). La palazzina si compone di piano terra+2. Esborso? 120 mila euro.
La scelta ne accompagna una seconda: al piano terra sono stati collocati archivio, biblioteca, pesi ‘inerti’ insomma, mentre disabili, invalidi, anziani, debbono salire a quello superiore. Una logica ci sarà, renderla nota non sarebbe male.
Secondo problema. Nel 2014, alla vigilia dell’ingresso, dopo due anni di verifiche, ci si accorge che serve la ‘medicina nucleare’. Un ringraziamento sentito da parte dell’utenza (telefonare all’ospedale di Tivoli per prenotare una risonanza magnetica e sentirsi fornire il numero di telefono di uno studio privato di Guidonia Montecelio lascia quantomeno sgomenti). Si delibera quindi che la RmG provvederà alla “diagnostica per immagini e di medicina nucleare”.
Che verrà collocata – i lavori sono in corso – in uno spazio sottostante una palazzina: ma la cui disponibilità non era già stata acquisita con il contratto d’affitto? Non dovrebbe essere già compresa nella disponibilità della RmG? Sembra di no, tanto è vero che il beneplacito della Ihg costa altri 35 mila euro l’anno. Totale, si passa da 800 a 835 mila euro l’anno di affitti.
Qualcuno dirà che, specie nella sanità, tutto funziona così. La segnaletica stradale della nuova sede alle casse del Distretto è costata 22.600 euro (delibera n. 1286 del 2013).
Cospicuo il ‘rilancio dei consumi’
Davvero singolare invece la ‘sinergia’ realizzata tra Asl e il confinante centro commerciale. Qui non c’è delibera, non serve. Per recarsi in un ambulatorio o negli uffici della RmG bisogna entrare nel perimetro e depositare l’auto nel parcheggio del Tiburtino. Quindi, fatti a piedi un centinaio di metri si giunge alla meta. Con grande sollievo di anziani, persone non deambulanti e – senza ironia – cospicuo numero di disabili. Non è tutto. Perché la palazzina in costruzione è distante pochi metri da due cabine elettriche di 20mila volts ciascuna e da un generatore. Sorgono problemi di salute? Nessuna preoccupazione, c’è la Asl, proprio lì.
Alla fine della fiera, ci si ferma a fare un po’ di spesa: si è anche pensato alla ‘ripresa dei consumi’?
C’è stato un cospicuo risparmio
Ma, replicano i protagonisti della vicenda, con questa scelta, oltre ad aver abbandonato i locali di via Fratelli Gualandi, abbiamo chiuso e riunificato nell’Ihg le sedi distaccate del Distretto; il risparmio è stato di 300 mila euro annui.
Un esaminatore replicherebbe: “spiacente, è fuori tema, mi sta dicendo che oltre un milione di euro l’anno già se ne andava solo per gli affitti?”.
A parte ogni considerazione sull’enormità della somma, non si sarebbe potuta trasformare la circostanza in opportunità? Si va via dal ‘Gualandi’ e quel quasi milione di euro disponibile si sarebbe potuto mettere a migliore e maggior frutto acquistando, o, meglio ancora, costruendo una sede. Oppure, absit iniuria verbis, un nuovo ospedale (includendo gli ascensori), con tanto di uffici della RmG, per il distretto e per la direzione generale della Asl, la quale sborsa l’ennesimo iperbolico canone – 556 mila euro l’anno – per l’edificio affittato al centro di Tivoli, in via Acquaregna.
Serve una cospicua spending review
Pura fantasia dettata dal buon senso. Che non fa i conti, è proprio il caso di dire, con la politica. Perché a domanda risponde: alle Asl è vietato accendere mutui, quindi acquistare sedi. Poi, però, basta scorrere i risultati di qualsiasi motore di ricerca e leggere tutto e il suo contrario. La confusione è massima tra chi può e chi non può. Con la discrezionalità delle scelte che fa da padrone e lo spreco unico regnante.
Mentre al vertice la parola d’ordine continua a essere ‘politica dei tagli’. Che non riguarda spese incomprensibili come quelle descritte, ma, ‘naturalmente’, i servizi, la qualità dell’assistenza, una sanità pubblica che si mantiene grazie alla competenza acquisita dai precari. Nella Asl RmG, restando agli affitti, da Monterotondo a Colleferro le risorse dissipate sono un’enormità. Inaccettabile (http://www.aslromag.info/trasparenza/2014/locazioni.pdf).
Quanto descritto può far scuola. Magari a Carlo Cottarelli, commissario alla revisione della spesa, ma proveniente dal Fmi, quanto descritto sarà ignoto. Giustificazione che non vale per il premier Matteo Renzi e per la ministra Beatrice Lorenzin. Il ‘caso’ è aperto, lo sperpero in corso. Provvedano. Velocemente.