A settembre, il 15 per la precisione, inizieranno gli esami. Non perché gli allievi siano stati ‘rimandati’ e quindi necessitino della ‘riparazione’, ma perché la RmG ha necessità di dotarsi di un ‘facilitatore’. Di qui, la procedura: la commissione d’esame (4 componenti), i colloqui e via dicendo. Del tutto identico a eventi del genere.
L’analogia si arresta qui. Infatti, c’è innanzitutto da soddisfare una curiosità: cos’è un “facilitatore dei processi di ricovero e dimissione per l’integrazione ospedale-territorio”? Onestamente, il titolo, per quanto lungo, non offre sufficienti spiegazioni.
Un grande ospedale romano: non l’abbiamo, non ci serve
Da altra sede, un grande ospedale romano, offrono un dettaglio: si tratta di una nuova figura professionale. Quali mansioni svolge? “Non sappiamo”. Voi l’avete? “No, che ci dovremmo fare? Tutt’al più, potrebbe far funzionare meglio le liste d’attesa, ma le garantisco che la professionalità degli addetti ‘senza titolo’ anche in questi frangenti è corrispondente alle necessità, nella distinzione tra pazienti gravi e meno gravi fanno testo le cartelle cliniche”. Se lo dice lei…
Comunque, qualcosa sgorga, un rigagnolo – le liste d’attesa, sarebbero la corrispondenza tra ospedale e territorio? -, che non sembra però così decisivo per mettere su un concorso interno per ‘dipendenti di ruolo presso questa Ausl nel profilo professionale di infermiere’, in possesso del ‘Master in Management per le funzioni di Coordinamento’ (le maiuscole testuali nell’avviso di gara).
La salvifica Rete, allora. La ricerca su internet non approda a risultati. Salvo uno: quando si digita ‘facilitatore’ appare sempre Regione Lazio. Nessuna specifica migliore né maggiore. Anche se, a confermare le versione dell’ospedaliero capitolino, nella Asl di Frosinone il ‘facilitatore’ si ritrova all’interno di un corposo dossier di 16 pagine denominato “Percorso Clinico sulle Modalità di Accettazione/Dimissione di Pazienti che necessitano di Ricovero” (il lettore sorvoli sulla discriminazione per quel ‘necessitano’ minuscolo).
Un’altra intromissione della politica nella gestione della sanità?
Quindi, delle due l’una. O la RmG è all’avanguardia nelle prestazioni talmente tanto da aver necessità di utilizzare figure professionali innovative in grado di sollevare in positivo le condizioni degli utenti, oppure si tratta dell’ennesima intromissione della politica nella gestione della sanità, ovvero la promozione di qualche predestinato. Sarebbe opportuna allora una spiegazione da parte della RmG. Prima del 15 settembre. Giorno al quale guardano 57 aspiranti. Ne rimarrà uno soltanto. Un getto, uno spruzzo di chiarezza è gradito.