di STEFANIA DI MARSILIO
C’è un terreno considerato “agricolo” a Casacalda, Guidonia Montecelio, che risulta occupato e recintato abusivamente. L’ultimo esposto dei residenti, indirizzato al procuratore capo della Repubblica Luigi de Ficchy, al sindaco Rubeis e alla Asl, risale al marzo 2013. Poco è cambiato. Il Comune, ad oggi, ha provveduto a demolire una sola struttura, lasciando inalterati recinzioni e manufatti costruiti negli anni precedenti. Questa mattina,
su indicazione della consigliera 5stelle Serenella di Vittorio, la Commissione ambiente ha invitato i dirigenti dell’Area ambiente e demanio e patrimonio a rispondere alle richieste dei denuncianti, i residenti di via Donizetti.
All’epoca dell’occupazione – risalente ormai all’estate del 2008 -, i terreni, che ospitavano vegetazione di macchia mediterranea, risultavano in attesa di bonifica ambientale per inquinamento da piombo, causato da pallini provenienti dal vicino poligono di tiro. Successivamente sono diventati luogo per attività di sbancamento e di deposito di materiale vario (presumibilmente inerti e ferrosi) nelle fenditure del terreno e successivamente recintati con rete metallica e cancelli; con il tempo fosse e buchi sono stati “accuratamente” riempiti con materiali di cui si ignora la natura, che comunque causano emissioni di fumi neri e cattivi odori. Non solo. All’interno delle recinzioni stazionano spesso animali tenuti in condizioni precarie dal punto di vista igienico-sanitario (non ci sono servizi) e spesso rinchiusi in gabbie metalliche con scarse possibilità di movimento.
“Abbiamo segnalato la situazione all’amministrazione in diversi momenti a partire dal settembre 2008 – afferma uno dei residenti -, e a gennaio 2009 si è riunita anche una conferenza dei servizi intersettoriale, nel corso della quale il dirigente Gilberto Pucci ha incaricato un perito di accertare la legittimità dell’occupazione, prima di procedere allo sgombero. Ne è seguita poi un’ordinanza nel luglio successivo, mai eseguita. Ad oggi i terreni non risultano sgombrati né dalla recinzione né dai manufatti e materiali vari che periodicamente sono stati accumulati. L’alterazione dello stato dei luoghi e del terreno effettuato con mezzi pesanti con conseguente interruzione di una via pubblica è l’ultima illeceità a cui abbiamo assistito. E’ ora che qualcuno prenda provvedimenti seri!”.