A seguito della “Variante urbanistica riduzione del vincolo metanodotto “Setteville Nord” adottata con delibera (…) del 20/11/2008” e acquisito il “verbale della deliberazione del Consiglio comunale n. 63 del 20/11/2008 con indicazione della presenza del consigliere”, il gip Alberto Cisterna, del Tribunale di Tivoli, ha chiesto il rinvio a giudizio di Michele Pagano, presidente provinciale dell’Udc,
ma nel caso sottoposto all’attenzione dei giudici, perché componente dell’assise cittadina di Guidonia Montecelio, candidato sindaco del centrosinistra sconfitto da Eligio Rubeis, Forza Italia, proprio quell’anno. L’udienza preliminare è fissata per domani, alle 13.
Di che cosa è accusato Michele Pagano? Di aver alzato la mano per approvare la variante interessante il metanodotto. Non proprio il cambio di una definizione ma il sottinteso di una nuova destinazione. Un terreno agricolo che si tramuta in edificabile. Nulla di particolarmente strano, si dirà, a Guidonia lo stesso Piano regolatore è una variante, a disposizione delle bocche che di volta in volta reclamano cibo. Ingenuità o meno dell’accusato – ma l’ex consigliere comunale è un avvocato –, fatto è che questa volta non si poteva proprio fare scrive il gip. Perché di quel vincolo ha beneficiato principalmente la signora Paola Becostrino, consorte di Michele Pagano. Quindi il marito sarebbe dovuto uscire dall’aula, non doveva votare. Tanto meno approvare. En passant: l’altra metà di quel terreno è diviso tra altre due persone, compreso Maurizio Lotti, un altro che con l’Udc ha molto a che fare.