di TOMMASO VERGA
Nel titolo era scritto “esordio di tombaroli notturni” (hinterlandweb del 18 ottobre). Accolto da qualche sghignazzo; c’è chi ha commentato: ‘esagerati’. Invece l’esordio c’è stato ed è andato a buon fine per i protagonisti. Il teschio di un neonato rinvenuto durante gli scavi del sito archeologico, risalente a venti secoli fa, della “Selciatella”, è stato rubato. Una relazione è stata chiesta alla tenenza dei carabinieri di Tivoli da parte dei “piani alti” dell’Arma.
Quel titolo non voleva essere uno “strillo di giornale”, semmai un allarme. Giustificato. Lo conferma nero su bianco, in una lettera inviata al sindaco di Guidonia Montecelio Eligio Rubeis, la dottoressa Elena Calandra, soprintendente ai Beni archeologici del Lazio. La quale chiede al Comune di attivarsi per prevenire altri episodi analoghi o simili. La nota ha toni sostanzialmente ultimativi, bisogna rimuovere l’inanità sin qui mostrata dalla giunta e dai suoi funzionari verso quello che potrebbe essere un ritrovamento tra i più importanti (per la città e per il comprensorio certamente) dei tempi correnti.

Il sepolcro della "signora con la collana d'oro"

Perché la dirigente del Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), oltre che lamentare l’accaduto, aggiunge una serie di “condizioni” alle quali l’amministrazione comunale deve provvedere. La sorveglianza 24 ore su 24 prima di tutto. Quindi il rafforzamento delle pratiche di scavo, affiancando a Valentina Cipollari – che sin qui ha operato in solitaria – almeno un altro archeologo, nonché un “antropologo di comprovata professionalità per procedere alla catalogazione necessaria prima di rimuovere le numerose sepolture emerse nel corso della ricerca”.
Infine, a leggere attentamente, emergono altri due motivi. Il teschio del bambino potrebbe non essere l’unico trafugamento avvenuto. Perché la soprintendente scrive al sindaco l’8 ottobre. Inascoltata. Ignorata. Da allora, nulla è cambiato. Altri reperti potrebbero aver messo le ali. Visto che né il direttore dei lavori-capo di gabinetto del sindaco Angelo De Paolis, né la Edilmoter – nonostante che per la “Selciatella” abbia già intascato 200 mila euro – hanno provveduto alla vigilanza. Di certo, si presume, non le stesse preventive cautele adottate dall’impresa per il cantiere sulla nuova viabilità…

La collana d'oro

L’altro motivo investe proprio l’opera viaria in sé, lo stesso progetto urbanistico. Elena Calandra conclude la nota dell’8 ottobre annunciando “una valutazione approfondita dell’opera pubblica in corso di realizzazione”. Un annuncio “bellico”, premessa di un possibile vincolo che il Mibact apporrebbe in funzione della preziosità dell’area. Conseguenza, annullato il progetto della nuova viabilità di Tor Mastorta e, a caduta, la destinazione urbanistica. Con essi, gli appetiti sulla zona.
Sì fosse, si creerebbe un inedito problema, necessiterebbe un nuovo titolo: “Saltati 5 milioni del Plus, ma il Comune li ha quasi completamente erogati tramite anticipazioni di cassa”. Vuota a questo punto. Studi, consulenze, lavori… pagine (pagine…) del portale http://www.guidonia.org stanno li a di-mostrarlo. Sta a vedere che gli scheletri dello scavo trovano compagnia.