di TOMMASO VERGA
Mattinata di sopralluoghi della polizia provinciale nell’area della Selciatella. Oggetto della perlustrazione, il ‘doppio cantiere’: quello relativo alla realizzazione del nuovo sistema viario di Tor Mastorta, e l’altro avviato dopo la scoperta delle preesistenze di interesse archeologico che hanno portato alla luce alcuni scheletri, tra cui quelli di due donne, e del forno per i cocci. Un indizio, quest’ultimo, che lascia immaginare un insediamento urbano, un antico centro abitato.
Bocche cucite nel Palazzo – nonostante che al sopralluogo abbia preso parte il direttore dei lavori, architetto Angelo De Paolis, capo di gabinetto del sindaco Eligio Rubeis –, anche se, da quanto si apprende, a capo dell’iniziativa sarebbe la magistratura di Tivoli. Che, per deduzione, lo diranno gli sviluppi, dovrebbe aver preso in considerazione l’esposto presentato dal Movimento 5stelle il 14 agosto scorso.
In quell’atto, sottoscritto dai tre consiglieri comunali del momento (Sebastiano Cubeddu, Serenella Di Vittorio – poi dimessasi – e Giuliano Santoboni), si sottolineano i pericoli che corre il patrimonio antico della città e del comprensorio a causa della realizzazione del nuovo sistema viario. Un allarme corroborato dal parere negativo della direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici, espresso in una nota del 28 dicembre 2012. Seppure diversa, l’opinione della Regione Lazio comunque vincola la positiva valutazione dell’impatto ambientale “all’acquisizione di ulteriori pareri nullaosta ed autorizzazioni prescritti dalla normativa vigente”. All’interno della “determinazione – denunciano i tre consiglieri grillini – non c’è traccia del parere espresso dalla Direzione regionale del MIBAC (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo)”.
Nulla da fare. Oltre a quelli delle associazioni protezioniste, nessun effetto sortisce il ricorso presentato il successivo il 15 aprile, con il quale il Mibac reitera il parere negativo, precisando altresì che “stante l’assenza dell’autorizzazione paesaggistica, non potrà essere compiuta alcuna opera su aree soggette a tutela”. Il cantiere ha aperto e l’opera prosegue.Interessato anche il Nucleo difesa patrimonio artistico dei carabinieri
Fino alla scoperta delle preesistenze. Che rappresentano la controprova provata della indifferenza del Comune. Molto si era detto e scritto sulla delicatezza di quell’area. Anche in tempi non interessanti il nuovo sistema viario. Da decenni. Inutilmente per gli amministratori di Guidonia. Che ora potrebbero fare i conti con la giustizia. Non solo quella di Tivoli. Perché il furto del teschio di un bambino avrebbe allertato il Nucleo difesa del patrimonio artistico dei carabinieri di viale Trastevere. Per memoria: quelli che “riportarono a casa” la Triade capitolina. In loro si spera. Anche se è veramente fastidioso dover invocare l’azione repressiva a supplenza della negligenza degli amministratori.