Rita Salomone

Rita Salomone

NEL PD della zona imperversa la corsa a fregiarsi del titolo “chi è più renziano del re(nzi)”. E si affastellano cose, quali che siano, per dimostrarsi lealisti ma differenti l’un dall’altro: riunioni fondative di correnti, scazzi espliciti e pubblici (argomento “principe” – per rispetto del gradino sul quale è assiso il re –: la mia marchetta lava più bianco della tua), droni lanciati contro gli scafisti dello stesso imbarco, fuoco amico, effetti collaterali.

Che tutto faccia brodo, lo mostra il Consiglio comunale dell’altro giorno a Guidonia Montecelio. Il Pd vuole la presenza dei partiti politici nel “comitato di redazione” del Municipale, la testata giornalistica di riferimento dal Comune. I dem dichiaratamente tutti d’accordo sulla richiesta, si sono comunque preventivamente azzuffati tra loro (“ci devo stare io”, “no ci devo stare io”). Distribuita da alcuni anni ormai, la testata ora è accusata non si sa bene di cosa, così improvvisamente gli articoli scontentano maggioranza e opposizione. Non tutti, perché, per paradosso, a difenderla è stato il solo m5S. (Non per citare, ma per rinfrescare la memoria: la questione della natura e sulle caratteristiche del periodico venne sollevata – e, per amor di verità, pubblicata su quelle colonne – nel giugno 2011 da tal Tommaso Verga. Figurarsi se al Pd, un partito fondato sul “con chi sta?”, interessava…).

Ora, s’è udito in aula, si pretende un posto nel “comitato di redazione”. Per ciascuno dei partiti. Lasciamo perdere che il presidente del Consiglio-segretario del Pd dice di voler combattere la lottizzazione (appunto…), torniamo alla ricerca di quanti mostrano di voler ambire all’assoluta consonanza col premier. Qui è raggiunta. Perfettamente: perché si ignora di cosa si parla. Qualcuno dei protestanti sa che il “comitato di redazione” è l’organismo sindacale dei giornalisti? Per analogia (antica), la “commissione interna”?

Ma non finisce qui. Il secondo passaggio è ancor più significativo. Perché, nella stessa assemblea, Rita Salomone – Pd, presidente provinciale del partito – ha sostituito il 25 aprile, giorno commemorativo della Liberazione dalla dittatura nazifascista, con la proclamazione dell’indipendenza d’Italia, ricorrenza voluta, ha aggiunto, da Alcide De Gasperi. Il quale, nella mente della dichiarante, forse intendeva emulare il 4 luglio Usa. Tacchino incluso? Dopo essersi scusato con Cavour, Mazzini e… (l’elenco è non breve) lo statista trentino avrà preso a girarsi nella tomba. Così come, nel cenotafio qualche centinaio di chilometri più in là, identico l’agire del separatista Andrea Finocchiaro Aprile…

Ragazzi: quiet (trad.: calma). Va bene che Renzi ha detto a Obama che l’America rappresenta il nostro modello, il riferimento del suo agire. Ma il troppo è troppo. Conoscendo i personaggi, ci si rifiuta di pensare che si tratti di semplice asineria. E’ l’effetto della rincorsa. L’onorevole Andrea Ferro, Pd, ad esempio, ha postato su facebook una cosa dal titolo “partigiani sempre”. Consona. E, finalmente, senza giri di parole.