Marco Bertucci

Marco Bertucci

(t. ve.) QUESTA MATTINA Marco Bertucci, il consigliere comunale di Forza Italia più votato alle amministrative di un anno fa a Guidonia Montecelio, è stato aggredito non appena uscito dalla sua abitazione, malmenato e “consigliato” di smetterla di occuparsi delle “cose” del Comune. Lo si apprende da un comunicato-stampa dell’ente locale nel quale si precisa che “della vicenda sono stati in tempo reale informati i carabinieri della tenenza di Guidonia presso i quali il consigliere ha sporto una denuncia relativa ai fatti avvenuti. Marco Bertucci ha raccontato agli inquirenti di essere stato aggredito da due soggetti a volto scoperto relativamente giovani che gli hanno rivolto minacce circa la sua attività istituzionale”. Il che sta a significare che la “politica” è l’aspetto, unico, che risalta. E preoccupa. Per le analogie con antefatti di recente data.
Marco Bertucci non ha passato un anno tranquillo. Da qualche tempo le cronache segnalano le critiche rivolte a sindaco – del suo stesso partito – e assessori per il modo e i contenuti d’una gestione amministrativa quantomeno controversa. Più decise e argomentate le osservazioni sul ruolo e le funzioni di alcuni dei massimi dirigenti del Comune, vere spine nel fianco d’ogni decisione politica. Sotto l’aspetto pratico, quasi una conseguenza si direbbe, Bertucci ha perso la sua rappresentante nell’esecutivo, l’assessore Maria Cosola, messa fuori dall’assessorato all’Urbanistica dopo alcuni mesi, mentre egli stesso ha rinunciato alla presidenza del Consiglio comunale. Non proprio un curriculum brillante, soprattutto se rapportato alla messe di voti personali.
“Autonomia” della politica evidentemente è un ostacolo, un intralcio. Al punto che non è arbitrario immaginare che a Guidonia sia in corso la redde rationem, causata dalla consapevolezza che sia in pericolo il sistema fondato sulla contrattazione dei vantaggi e sull’articolata e convenuta distribuzione dei beni.
Plurimi i motivi. L’esordio del Movimento 5stelle, le (recenti, per la verità) “posizioni anomale” di Marco Bertucci e di Michele Venturiello, capogruppo di Forza Italia, l’autonomia messa in mostra da altri funzionari, costituiscono difformità sostanziali nel conosciuto storico “modello Guidonia”. Per sostenere il quale non basta più la spartizione, incontestata misura della “civile” convivenza. Di qui azioni come quella odierna o l’attentato all’automobile di Elisabetta Aniballi, portavoce del sindaco. Tutto per ricondurre gli addendi all’ordine prestabilito.
Poi, se le intimidazioni non avranno effetto, ben venga l’anticipato scioglimento del Consiglio comunale. Eligio Rubeis, il sindaco, non garantisce più nessuno; tutto s’è aggravato dopo l’allontanamento, praticamente definitivo, di Umberto Ferrucci, il dirigente massimo che priva il Comune della “stampella” principale per le grandi opere. Quindi il “commissario”, un anno di governo assente consente ai poteri forti di riorganizzarsi e proporsi con nuovi belletti ma consuete, inalterate aspirazioni affaristiche. Fantapolitica? L’attesa per il riscontro a breve.

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