di TOMMASO VERGA

Paola Piseddu, dirigente dell'assessorato all'Ambiente del Comune di Guidonia Montecelio

Paola Piseddu, dirigente dell’assessorato all’Ambiente di Guidonia Montecelio

E’ LA PRIMA VOLTA. Mai, nella lunga ultradecennale storia dei rifiuti a Guidonia Montecelio, della discarica, del Tmb all’Inviolata, delle autorizzazioni della Regione Lazio e chi più ne ha ne metta, dal Comune si leva una voce che sostiene l’illegittimità di atti, compresi i recentissimi, che consentono al gruppo di Manlio Cerroni di mettere in funzione l’impianto. Una voce ufficiale. Quella di Paola Piseddu, nuova dirigente dell’assessorato all’Ambiente della città. Che però, trova la ‘politica’ non in sintonia – nei superstiti della coalizione di maggioranza –, tanto che, dietro un richiamo alla “forma”, il vicesindaco Andrea Di Palma mostra ben più di una esitazione ad accettare lo stato dei fatti.

 L’”esca” è offerta dalla conferenza dei servizi convocata domattina alla Pisana, della quale, a onor del vero, appare nebuloso già il motivo. Unico oggetto chiaro: il “rinnovo dell’Aia” (autorizzazione integrata ambientale), l’ennesimo, ma dalla Regione Lazio non si specifica né il riferimento a cosa né il perché. A fronte della scadenza, Paola Piseddu –, del tutto in funzione dei compiti istituzionali e professionali assegnati dalla legge –, una settimana prima della riunione ha provveduto a formulare i rilievi necessari perché l’amministrazione comunale si presentasse all’impegno comunque consapevole dei suoi compiti e degli argomenti a sostegno. Tanto che, in cima al documento a sua firma, si legge “parere negativo” al rinnovo dell’Aia, preambolo alla lunga serie di dettagliate spiegazioni che non consentono il beneplacito. In sostanza, qualunque sia il “misterioso” perimetro dell’ordine del giorno regionale, il Comune di Guidonia Montecelio non può esprimersi a favore, i rilievi della dirigente vietano la messa in funzione del Tmb.

Quindi “la bomba”: il divieto non è temporale o suscettibile di modifiche o di sanatorie. Perché, scrive Piseddu, la recente apposizione (del 6 agosto scorso) di “vincoli puntuali” da parte del Mibac (il ministero dei Beni culturali) che ha dichiarato “area protetta” tutta la tenuta dell’Inviolata, comprende per intero la superficie dell’impianto. Ergo: stante le restrizioni, il Tmb non potrà mai funzionare, i profili e i contenuti dell’opera andranno ad arricchire la zona di un altro esempio di archeologia, quella industriale, a meno che Cerroni non decida di smontarlo.

Non è la sola osservazione (ma di certo la maggiormente ostativa e comunque determinante). Perché, aggiunge la responsabile dell’assessorato, c’è “improcedibilità del rinnovo per vizi nell’atto originario”, per cui le modifiche approvate dalla Regione a luglio scorso non sono valide; per le “intervenute criticità del sito” “a causa dell’inquinamento rilevato”; per le “varianti sostanziali” costituite dall’area destinata a parcheggio esterna al perimetro, che modifica il progetto edilizio d’origine e che non trovano riscontro nelle “procedure di pronuncia della Via” (valutazione impatto ambientale). Per questa parte, si arguisce che se la proprietà del Tmb insiste, sarà necessario un completo avviamento del procedimento amministrativo finalizzato all’approvazione di un nuovo progetto.

Andrea Di Palma, sindaco di Guidonia Montecelio

Andrea Di Palma, vicesindaco di Guidonia Montecelio

Di tutto ciò se n’è discusso in Consiglio comunale, questa mattina, su richiesta del Pd e del movimento 5Stelle. Senza particolari distinzioni, maggioranza e opposizione hanno convenuto di chiedere il rinvio dell’impegno di domattina in Regione “ai fini dei necessari approfondimenti”. Per l’Inviolata si immagina aperto un nuovo, del tutto inedito, capitolo.

Unico sbrego: sono mancati chiarimenti sulla risposta inviata a Paola Piseddu dal vicesindaco immediatamente dopo la formulazione dei divieti. Il tono dell’atto non si interpreta, si coglie d’istinto alla prima lettura. Dopo aver elencato chi parteciperà in forma ufficiale alla conferenza dei servizi in Regione, Andrea Di Palma passa all’individuazione di chi deciderà quale parere esprimere “in modo unico e univoco, tenendo conto delle volontà dell’amministrazione”. Che, come ha ribadito in aula ancora stamattina Michele Venturiello, capogruppo di Forza Italia, sono quelle di mantenere l’impianto e di metterlo in funzione. Il parere opposto della dirigente? Rumor di spade, deciderà un tribunale.

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