Mario Lomuscio e Andrea Ferro

Mario Lomuscio e Andrea Ferro

di TOMMASO VERGA

A CERCARNE i precedenti, “vivace discussione interna” dovrebbe godere di un posto privilegiato nelle frasi fatte della politica. Senza voler scomodare “la Repubblica” di Platone, chissà le volte quanti hanno sfogliato numerosi calendari l’avranno incontrata. Tanto che stupisce sentirla rivangare in tempi di rottamazione, quando il gotha della politica appare solo interessato al “nuovo”, demolendo per ciò quanto costruito, elaborato, affermato, detto, studiato, analizzato (ma qualcosa è rimasto nell’oblio…) in passato. Ha provveduto ai giorni nostri un sorprendente comunista, presumibilmente l’ultimo rimasto nel Pd, Bruno Astorre, senatore, ex consigliere regionale ai tempi dell’affaire rimborsi e Renata Polverini. A giustificare il menage quotidiano di scontri, rotture, inimicizie fino al mancato saluto, tra esponenti-dirigenti piddini di Guidonia Montecelio. A onor del vero, s’è arrestato lì, nulla ha aggiunto sul centralismo democratico.

Di contro, tutta dorotea, la “giustificazione verbale” sul Tmb. La premessa: quand’era capogruppo alla Pisana, Marco Vincenzi appuntò l’elogio di Nicola Zingaretti sul licenziamento dell’impianto all’Inviolata. Un “evviva, evviva” uguale a quello espresso successivamente per l’atto, opposto e contrario, del Pd cittadino di ricorrere al Tar contro il benestare regionale sull’avvio del ciclo produttivo di Manlio Cerroni. Risposta di Bruno Astorre: “Non sta bene parlare degli assenti, quando ci sarà Marco Vincenzi potrà interloquire di persona sulla vicenda”.

Dopo che “ma voi chi siete? qual è la vostra offerta politica per i cittadini di Guidonia?” non hanno trovato risposta, le due-domande-due sono rimaste sole ed uniche ad animare – si fa per dire – la conferenza-stampa del Partito democratico tenuta stamattina nell’aula consiliare del Comune. In cinque hanno espresso le linee del Pd (Mario Lomuscio, Emanuele Di Silvio, Rocco Maugliani, Bruno Astorre, Andrea Ferro). Del gruppo consiliare, tutti presenti – salvo uno, alle prese ininterrottamente con il cellulare –, nessuno ha parlato. Così come la folta rappresentanza della stampa.

pd guidonia conf stampa i 5 - 16-11-2015

Bruno Astorre, Rocco Maugliani, Emanuele Di Silvio, Mario Lomuscio, Andrea Ferro

Un incontro con il prefetto, i gazebo distribuiti nella città per spiegare i motivi che rendono urgente la liquidazione del Consiglio comunale dopo l’arresto del sindaco Eligio Rubeis, il traccheggiare senza sbocchi della maggioranza, il rinvio a febbraio dell’autoscioglimento deciso da Forza Italia, mentre Guidonia è alle prese con temi non solo di portata “normale” (si pensi alla revoca del finanziamento del sistema viario Tor Mastorta-Selciatella deciso da Bruxelles – che potrebbe causare il default delle casse comunali – o all’evidenziarsi di una incendiaria “questione criminale”). Questo e le azioni conseguenti l’orientamento della maggiore forza d’opposizione.

Il tentativo di “recuperare” i temi caldi sottomessi al clima alquanto sciatto è toccato ad Andrea Ferro. Pur con mille cautele, il deputato non ha usato il tappeto per ricordare la portata dei problemi, così come la necessità che il suo partito trovi il modo e la forza di rappresentarli compiutamente. Concludendo con una “sferzata” ai maggiorenti di Forza Italia: “I Bertucci, i Sassano, non possono usare la crisi della città per giochi interni al loro partito. Debbono decidere per lo scioglimento. Noi siamo pronti, altrettanto i grillini: questo, solo questo, oggi, è fare del bene alla città”.

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