di GIULIANO GIRLANDO e TOMMASO VERGA
DICE TUTTO la visione delle immagini laterali. Si tratta della copia integrale di un verbale. Nel quale si accredita presso il Ssn (Servizio sanitario nazionale) la “Geress”, la srl proprietaria della clinica “Colle Cesarano”, a Tivoli. Fonte, la Regione Lazio tramite la Asl RmG. Procedura inappuntabile, decisamente discutibili gli esiti. Infatti, gli ispettori e la direzione dell’Unità sanitaria locale, a cominciare da Nazareno Brizioli, dopo aver verificato sin nei dettagli – come prevede la legge d’altronde – le condizioni della struttura, attestano che tutti gli obblighi sono rispettati e quindi la Regione Lazio può rilasciare l’accreditamento definitivo. Va precisato che non si tratta dell’unico documento, visto che le verifiche si sono protratte dal 2012 fino al 29 luglio 2015.
Premessa, singolare quanto si vuole ma tant’è. Il certificato che prelude al benestare deve riportare la constatazione che nella casa di cura ci sono la chiesa e la palestra. Obbligatoriamente. Non altro. Sala lettura, giochi, bar, didattica, chi più ne ha ne metta, non interessano la normativa. Soltanto chiesa e palestra. Che a Colle Cesarano esistono, entrambe, ma soltanto fisicamente. Perché, nella pratica, i due locali risultano occupati da migranti provenienti dall’altra sponda del Mediterraneo. Quindi inutilizzabili per gli scopi sanitario-terapeutici e di culto.
Ma, allora: come hanno fatto gli ispettori e la direzione della RmG a rilasciare il “tutto è a posto”? Ovviamente escludendo la “legge sulla proprietà della materia” (la quale “occupa uno spazio che non può essere contemporaneamente occupato da altra materia”), cosa hanno visto? E, soprattutto, come hanno potuto vidimare?
Ai precedenti interrogativi nessuno ha fornito risposta. Né la Asl di Nazareno Brizioli né quella di Giuseppe Caroli, i due direttori generali che hanno preceduto Vitaliano De Salazar: dal quale ci si attende la replica a una denuncia tanto circostanziata.
Denuncia inclusa in una interrogazione ai ministeri dell’Interno e della Salute sottoscritta dai deputati del movimento 5Stelle, primo firmatario Massimo Baroni (che ringraziamo per l’attenzione prestata agli argomenti sollevati da hinterland) che riepiloga quanto scritto già in precedenza sulla “Geress srl”. Compresa la distinzione dei servizi tra ammalati e migranti. Il che a meno di smentite sullo stato effettivo delle cose, dovrebbe concludersi – come espressamente prescrive la legge – con il diniego dell’accreditamento. Che vuol dire “revoca”.