(t. ve.) ALZI LA MANO chi era a conoscenza che nella Città metropolitana di Roma capitale si è deciso di costituire la “Consulta per le politiche giovanili”. Già deliberati Statuto e regolamento, individuati gli organi che presiedono: assemblea, comitato operativo e presidente. Durata, 3 anni. Per la realizzazione dell’organismo – si legge sul sito –, “è istituito un Albo delle Associazioni Giovanili facenti parte della Consulta che sostituisce l’Albo delle Associazioni iscritte al Forum delle Associazioni Giovanili”. Bene, può essere strumento utile, la “questione giovanile” ha assunto tale rilievo che affrontarla direttamente e con strumenti appropriati non può che suscitare consenso.
Volti pagina e, diversamente dettagliata, la concordia che dovrebbe accompagnare la riflessione sul “ben fatto”, si tramuta in esultanza sul sito “Associazione Big Bang” di Guidonia Montecelio. Dal quale si ricava che non era necessario sapere che si è deciso di costituire, ma che tutto volge al passato, al già compiuto, “visto che con un pizzico di orgoglio di appartenenza (sic) desideriamo esprimere le congratulazioni di tutto il gruppo Big Bang per l’avvenuta elezione del nostro giovane associato oltre che amico L.C. alla carica di membro del Comitato Operativo della Consulta per le politiche giovanili della Città Metropolitana di Roma Capitale”.
Ora, aldilà della figura dell’eletto (si scrive ‘eletto’, in realtà sarebbe stato probabilmente più consono ‘nominato’, ‘prescelto’: da chi?), a chi legge vien da chiedersi che relazione, quale influenza, passa tra una corrente del Pd e l’organismo, espressione “istituzionale” della Città metropolitana di Roma. Un biglietto da visita che certo non aiuta il “nostro giovane amico” – che sarà straordinariamente serio e capace, ma certo le congratulazioni non paiono indirizzate alle sue qualità – nel compito di occuparsi d’un argomento tanto delicato e, se vogliamo, incandescente.
Dunque, riepilogando, si decide la formazione d’una Consulta dei giovani, della quale possono far parte espressioni dell’Albo delle specifiche associazioni. Elenco che non c’è, non esiste (quello che appare dalla ricerca, si legge su www.cittametropolitanaroma.gov.it, risale all’anno 2014, creato il 19 giugno 2015). Però l’organismo si realizza ugualmente. Allora: con quali modalità e poteri qualcuno ha deciso in proposito? Mauro Alessandri, il sindaco di Monterotondo al vertice della Città metropolitana di Roma, può spiegare perché non si è ottemperato a quanto indicato dallo Statuto?
Superfluo dilungarsi sull’esultanza dei “big bangs”, siamo nell’ordinario, i “grandi” stanno impartendo ai giovani lezioni sull’agire politico, all’insegna del questo-mio-questo-tuo. Per scongiurare il pericolo che qualcuno dirazzi, possa prendere un’altra strada, distinta dal volere degli apparati e delle correnti. Per cui è meglio indicare prima le modalità per stare al mondo. Come usa nelle “politiche giovanili”?: “prevenire è meglio che reprimere”.