FUORI DA “Stacchini”? Ci prendiamo Albuccione. Distante qualche centinaio di metri. Vattene da qua… e io mi metto là… una giostra, senza soluzione di continuità. I consueti quattro cantoni della politica. Così ora a protestare contro la presenza degli zingari sono gli abitanti della borgata di Guidonia Montecelio. Tra i quali sta prendendo corpo una manifestazione di protesta fissata per il 23 settembre, preceduta dagli incontri con le istituzioni per tentare di risolvere il problema.
Che appare davvero assai grave. In pratica, gli “sgomberati” dall’area dell’ex polverificio di Tivoli Terme hanno occupato gli spazi liberi di Albuccione, versante Guidonia, fino all’ex “Pista d’oro”. In tutto, meno di 400 gli zingari rimanenti. E’ possibile quindi presumere che, per il futuro, anche immediato, si giunga all’ennesima ordinanza, spostando famiglie e disagi di qualche centinaio di metri. Da Roma a Pescara, la via Tiburtina è lunga… (comunque, non pochi dei 500 interessati al provvedimento prefettizio che ordinava di lasciare “Stacchini” hanno risposto affittando o comprando abitazioni civili nella medesima zona).
Come dire che l’insediamento “altrove” è nelle cose. Connaturato a una politica prolissa di proclami e parole (non di quattrini, quelli non ci sono più), che invece sul tema dovrebbe provvedere a una programmazione specifica, realizzando campi nomadi attrezzati che consentano l’inserimento delle persone nella società, a cominciare dalla frequenza scolastica dei minori. E contrastando chi, per “principio razziale”, sceglie di battersi contro. Indifferente al proporsi – come nel caso – di un paradossale corto circuito: dopo la manifestazione dell’8 novembre di Bagni-Villalba si ottenne l’impegno per lo sgombero di “Stacchini”. E, di conseguenza, l’arrivo ad Albuccione. Tra i promotori di quella, insieme agli altri, vanno annoverati i Fratelli d’Italia. Che ora partecipano alla protesta. Nomadi anche loro.
Questa sera, nella chiesa della borgata, si terrà un’assemblea, la seconda, mentre la definitiva precedente la manifestazione del 23 è programmata la prossima settimana. All’ordine del giorno l’urgenza-rom ma anche la riflessione sullo stato del comprensorio. Un argomento che da tempo non gode del rilievo che meriterebbe dopo il benestare della Regione Lazio all’alienazione del patrimonio dell’ex Pio istituto Santo Spirito assicurato dalla legge licenziata dalla Pisana il 4 luglio luglio del 2014. Un provvedimento che corrispondeva alle attese lunghe settant’anni della maggior parte degli “inquilini” di Albuccione. Rimasto sulla carta. E soltanto sulla carta.
Il che ha significato non soltanto deludere e “disarmare” gli abitanti ma soprattutto non poter mettere mano a un progetto di riqualificazione urbana del quale la borgata ha assoluto bisogno. Anche per sconfiggere quel sentimento di separatezza dal resto di Tivoli-Guidonia che prevale quotidianamente. E che l’arrivo degli zingari ulteriormente e nuovamente alimenta.