di TOMMASO VERGA
OPERATORI ECOLOGICI della “Tekneko” in sciopero. Oltre ad oggi, altri due giorni. A meno che dal Comune di Guidonia Montecelio (che dal pomeriggio sarà presidiato dalle “tute arancione”) non giungano immediate risposte. Il “segno” evidente dell’astensione dal lavoro, lo ha messo in mostra via Giacomo Leopardi, a Setteville, impercorribile a causa dei sacchetti dell’umido ammonticchiati sulla strada. Una la ragione dell’azione sindacale, la mancata corresponsione della retribuzione: per la prima volta, a due anni dall’avvio dell’appalto. Né c’è indicazione che rassicuri per il futuro. Le cause sono elencate su hinterlandweb del 12 maggio
La “Tekneko” chiama in causa la procura della Repubblica: “illeciti arricchimenti”?
Però c’è una seconda “agitazione” che segna l'”avvitamento” dei rapporti società-Comune di Guidonia Montecelio, un ultimatum messo in prosa nella odierna diffida inviata al municipio (ed è la seconda) e alla Procura della Repubblica di Tivoli. Alla quale, la “Tekneko” chiede “la verifica della esistenza di eventuali omissioni di atti d’ufficio, di eventuale frode contrattuale, di eventuale illecito arricchimento con l’individuazione dei responsabili degli ingenti danni causati alla scrivente Ati, a tutela dei propri interessi legittimi, lesi dal perdurare inadempimento de quo”.
Memo. Doveva essere quella positivamente decisiva mentre invece s’è rivelata l’ennesima priva di soluzione la riunione del 28 aprile. A conclusione della quale, la “Tekneko” ha incamerato (sulla carta) 900mila euro rispetto al credito totale di quasi 5 milioni. E’ seguita, in quello stesso giorno, la prima “diffida” al Comune di Guidonia Montecelio: “garantendo i soli servizi pubblici essenziali” (…) si decide “l’immediata sospensione dei servizi (…) a causa dei gravi danni di natura finanziaria causati e causandi dal perdurante ritardo nei pagamenti delle fatture scadute ormai da troppo tempo”.
Ma qual è lo stato dei rapporti contrattuali tra il “Tekneko-fratelli Morgante” – un’Ati, raggruppamento temporaneo di imprese – e l’amministrazione pubblica? Secondo la società, sono “passati in cavalleria” i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2017 (raccolta; viaggi per depositare l’immondizia; trasporto e smaltimento dell’organico). Invece, per giugno 2015; luglio, agosto e settembre 2016 ai mandati di pagamento emessi non corrisponde un centesimo. Cosicché, alla resa dei conti, il credito della “Tekneko” resta sulla soglia di 5 milioni (4.907.620,02 euro). Il 10 per cento dell’appalto (importo di 50 milioni per cinque anni).
Per il Comune manca il direttore esecutivo, secondo la “Tekneko” può provvedere il Rup
Da parte del Comune timide reazioni. La (parziale) conclusione dell’inchiesta giudiziaria di un mese fa, ha condotto alla detenzione di Gerardo Argentino, il dirigente all’Ambiente incaricato dei rapporti istituzionali con la “Tekneko”. La forzata assenza ha creato un problema ad oggi non ancora risolto, la “mancanza della figura del direttore esecuzione contratto”. Un titolo che, ribatte la società, può essere assegnato al Rup (responsabile unico del procedimento).
A ciò s’aggiunge che l’ingegner Marco Simoncini (sostituto di Argentino) prima di firmare i benestare di pagamento vuole approfondire quanto le attività svolte siano conformi con i compiti previsti dall’appalto. Ineccepibile, se non fosse che, nel contempo, i lavoratori hanno incrociato le braccia perché privati della retribuzione. Tecnicamente, “interruzione di pubblico servizio”, reato dalle molteplici implicazioni e corrispondente a più soggetti, del quale potrebbe essere chiamato a rispondere anche Umberto Di Carlo, il patron della società. Di qui, l’odierna diffida al Comune di Guidonia Montecelio, della quale è stata messa al corrente, come detto, la Procura di Tivoli.
Sinora, l’azienda ha regolarmente fatto fronte agli impegni. Con il ricorso al metodo generalmente conosciuto dello “sconto fatture”. Ora non più utilizzabile. Perché – si legge in una nota inviata ai sindacati – “la società di Factor ha rescisso il contratto per crediti scaduti e non pagati addirittura da Novembre 2015, ritenendo di fatto il Comune di Guidonia pessimo pagatore e non meritevole di nessun affidamento”.