di TOMMASO VERGA
PREVEGGENZA? TELEPATIA? Belfagor? Di tutto un po’, racchiuso in una scartoffia che li mette in bella e totale mostra? Si vedrà, qualcuno (forse) chiarirà, ma i punti controversi e contraddittori della determina (la 274, resa nota ieri) che assegna la gestione dei servizi del museo Lanciani di Montecelio non appaiono pochi, minori, secondari.
Ieri l’altro, il portale guidonia.org informava che l’indomani si sarebbe riunita la “commissione di gara per l’affidamento dei servizi museali”. Così è stato. La determinazione a firma di Corrado Cardoni, dirigente della “U.O. diritto alla studio cultura e turismo” annunciava l’approvazione della proposta di aggiudicazione (su un foglio bianco: evidentemente al municipio mancano i soldi necessari persino per la carta intestata). A vincere la capitolina “Associazione Culturale Quattro Sassi”. Al “prezzo di euro 17.100,00 comprensivi di IVA se dovuta, offrendo un ribasso percentuale, rispetto al prezzo posto a base di gara di euro 18.000,00, comprensivi di iva se dovuta, pari al 5%”.
Sconosciute le caratteristiche dei partecipanti alla gara, comprese quelle dei “Quattro sassi”
Come, in che modo, le qualità, il curriculum sono ignoti. Non appaiono in alcun passo del fascicolo relativo al museo Lanciani. Motivi? Sono (si presume) nelle disponibilità di Valentina Cipollari, il conservatore. Che (determinazione 239 del 22 giugno) deve “procedere all’individuazione del soggetto cui affidare i servizi del museo civico archeologico mediante procedura negoziata (con 5 soggetti individuati dal conservatore del medesimo museo), per la durata di due anni (dal 10 luglio 2017 salvo possibile differimento) poiché ad esito dell’avviso 1/2017 non si sono individuati i soggetti in possesso dei requisiti previsti e quindi idonei all’affidamento mentre a seguito del 2/2017 non sono pervenute offerte”. In sostanza, nessuno intende vedersi affidare la direzione del museo.
Spiegazione. Per dimostrare la personale stima, la commissaria prefettizia Alessandra Nigro il 9 maggio pubblicò un “Bando di selezione pubblica per curricula per l’affidamento di incarico professionale di direttore scientifico del Museo Archeologico Rodolfo Lanciani”. Un direttore, un qualificato esperto di archeologia, non un gestore dei servizi. Atto che sollevò uno stato emotivo di intensa irritazione del movimento 5stelle. Perché, scrisse il candidato sindaco Michel Barbet, non rispettoso della fase elettorale (“provvederà il nuovo sindaco” la sintesi), perché “il bando in argomento presenta requisiti non previsti dalla normativa e vizi di non conformità che si prestano a censure in sede giurisdizionale”. Criptico quantomeno. Offensivo quantopiù: il viceprefetto in carica a Guidonia Montecelio? uno sprovveduto.
Quando Michel Barbet indirà il bando per le assunzioni sarà condizionato dal “contesto”?
A seguire, l’intemerata si dilunga in un riferimento la cui affinità è difficilmente comprensibile: il movimento 5stelle “ritiene che questo Bando non assicuri quei profili di legittimità ed imparzialità della Pubblica amministrazione”, perché promosso “in un contesto che appare ancora condizionato dai procedimenti penali avviati nei confronti di gran parte dei dirigenti di codesto comune e dei vertici politici che hanno governato Guidonia Montecelio sino allo scioglimento del consiglio comunale”.
Come dire che quando Michel Barbet si troverà ad annunciare la selezione per i 50 candidati ai posti di lavoro che guarniranno gli esangui organici del Comune di Guidonia Montecelio, non potrà farlo. Causa? i procedimenti penali.
Anche se si può pensare che i possibili aspiranti abbiano tenuto conto dell’atmosfera cittadina non va certo attribuita all’umore dei pentastellati la mancanza di risposte direttoriali. Assenza che ha consigliato la ricerca d’un gestore. Riportando il museo Lanciani sotto l’ala protettrice della politica cittadina. Sull’affidamento dell’incarico di scovare “5 soggetti aventi i requisiti quali destinatari degli inviti alla procedura negoziata” – decidere chi sia in grado o non è tra i titoli professionali del conservatore? – chi legge riscontra una singolare difformità: la lettera di invito ai 5 pretendenti (ma chi sono gli altri quattro?, dove sono?, qual è stata la loro offerta?) data 21 giugno, il mandato a Valentina Cipollari è del giorno successivo.
Infine, l’aspetto più “giocondo”, la commissione esaminatrice. Quella che “ha proposto l’aggiudicazione in favore della Associazione culturale Quattro Sassi”. Per la composizione s’è fatto ricorso ad un’apposita determina, la n. 269 del 3 luglio. Oggetto: “procedura di gara per l’acquisizione, in appalto, del servizio di asilo nido comunale, ‘Il Giardino di Elisa’”. Pensando che i bambini, anche piccoli piccoli, avrebbero ricavato sostegno alla loro educazione dalla frequentazione del museo Lanciani. Almeno avessero deciso per “il museo di Elisa”. Oppure per “il giardino Lanciani”.