di GIACOMO VIGNOLI
Coordinatore della Rete degli studenti medi Tivoli
NELLA CAPITALE, al Global Strike for Future, la manifestazione contro le mancate risposte dei governi verso il riscaldamento globale, c’eravamo pure noi della Rete degli studenti medi di Tivoli.
E’ stata una giornata molto importante perché nella sola Roma siamo scesi in piazza in trentamila: dovevamo e volevamo far sentire la nostra voce su un problema riguardo al quale, in base alle stime degli scienziati, non ci rimane molto tempo per invertire la rotta.
La protesta si è tenuta in numerosissime città del mondo, ispirata dalla giovanissima attivista svedese, Greta Thunberg, che dallo scorso settembre, ogni venerdì, manifesta da sola davanti al Parlamento di Stoccolma. Proprio per questo, la partecipazione dei giovani è stata la più consistente, anche se molti adulti hanno deciso di aderire, manifestando insieme.
D’altra parte i cambiamenti climatici e le loro conseguenze colpiranno in pieno la mia generazione, perché saremo noi la classe dirigente di domani, e rischiamo di ereditare problemi gravissimi da risolvere e un mondo peggiore di quello che ha trovato chi ci ha preceduto.
Per troppo tempo si è taciuto su questo problema, ma è arrivato il momento di denunciare e agire; per anni lo sviluppo industriale ha seguito solo la logica del profitto, senza pensare ad altro e alle possibili conseguenze negative che esso arreca.
Oggi non possiamo più permetterci di ignorare la nostra unica casa, la Terra. Il «Global Strike for Future» ha interessato milioni di studenti di tutto il mondo i queli, come noi, vogliono un futuro “verde” che unisca uomo e natura, che ci permetta di guardare al domani come un orizzonte da raggiungere senza timore, conoscendo ciò che ci circonda, per poterlo rispettare progredendo in armonia con esso.