di TOMMASO VERGA
UN PAIO DI DENOMINAZIONI, multiple le deliberazioni, con leggere differenze negli attributi viste le peculiarità del paio di denominate persone (si presti pazienza per la forma: servirà a convenire, più avanti, sulla necessaria adeguatezza del linguaggio relativamente all’assunto). E la sostanza? Immediatamente: il «pacchetto» di soldi che escono dalle casse della sanità locale con la salute nulla ha a che fare.
Nel merito. Offrono lo spunto le missive inviate ai due recapiti dell’ubiquo commissario straordinario (da gennaio 2018) della Rm5 Giuseppe Quintavalle (Tivoli, via Acquaregna), e al confermato da luglio direttore generale Giuseppe Quintavalle per la Rm4 (Civitavecchia, via Terme di Traiano). Le firma entrambe Giovanni Tagliapietra, altrettanto ubiquo amministratore della «Ince srl» e direttore responsabile del Nuovo Corriere di Roma e del Lazio, una testata online. Oggetto: «che ne dite se vi organizzo corsi di formazione per tutto il personale delle due Asl?» (com’è ovvio distintamente, infatti le sedi della «scuola» saranno Tivoli e Bracciano).
Ipso facto. A questo punto entrano in gioco le delibere. Perché Quintavalle ritiene «necessario realizzare la formazione dei dipendenti operanti sul territorio dell’Azienda (vale per entrambe, ndr), utili a sviluppare competenza e consapevolezza per una buona comunicazione organizzativa». Una «buona comunicazione organizzativa»? (urge spiegazione: semplice, anche in inglese se si preferisce, però volgarizzata, minimamente intellegibile: help, cos’è la «buona comunicazione organizzativa»?).
In attesa della traduzione, si capisce che i corsi si sono svolti negli anni 2018 e 2019. Il costo per la/le Asl: 4.000 euro ciascuno più Iva. La frequentazione: 4 giorni ogni anno (nessun dettaglio sul nastro orario). Esempio: nel 2019, a Tivoli si sono svolti il 28 marzo, il 4, il 9 e l’11 aprile. Anzi no: l’8, il 13, il 15 e il 20 marzo. Anzi no: «siamo costretti a rinviare la data di inizio del Corso “Dalla Comunicazione istituzionale alla Comunicazione organizzativa” da venerdì 08 marzo a mercoledì 13 marzo». Comunque, in tutto, sedicimila euro più Iva a carico delle due Asl. Nessuna sofferenza per la «Ince srl».
Come che sia, con l’ingresso della primavera 2019 lo sviluppo di «competenza e consapevolezza per una buona comunicazione organizzativa» si ritiene esaurito. Anche perché a fine (di questo) mese è annunciata l’uscita fisica del commissario straordinario a favore del nuovo designato, il direttore generale a pieno titolo Giorgio Santonocito. Al quale competerà annotare la voce «corsi di formazione» nel primo bilancio che dovrà chiudere, a fine anno (oltreché applicare le direttive dell’«atto aziendale» firmato dal medesimo predecessore). Quel che succederà a Civitavecchia è nella testa di Giuseppe Quintavalle, mentre invece l’ultimo suo atto a Tivoli provoca qualche prurito.
Perché la Ince srl-alias-Giovanni Tagliapietra-alias-Nuovo Corriere di Roma e del Lazio non resterà/ranno a scarsella vuota. Nel 2020 infatti «Dalla comunicazione eccetera, eccetera…» si passerà all’«Affidamento diretto, ai sensi dell’art. 36 comma 2 lettera a) del D.Lgs. 50/2016 e s.m.i., di un contratto di servizio di informazione e comunicazione, attraverso spazi pubbli-redazionali». Inserzioni sul giornale diretto da Tagliapietra insomma. Il compenso? 4.800 euro più Iva. Delibera 1310 del 18 ottobre, a firma di Giuseppe Quintavalle.
E’ tutto da scoprire cosa ci fa una Asl, una qualsiasi naturalmente, con i pubbli-redazionali (per chi ignora: si tratta di quei testi secondo i quali invariabilmente «il mio lava meglio del tuo», e che incorniciano una foto, uno slogan, una manchette). A meno che la Rm5 non ravveda la necessità di esaltare le magnifiche virtù della sanità territoriale, di riuscire a far passare nei «pazienti» (letteralmente) l’idea che meglio di così c’è soltanto il paradiso: perché non un corso «utile a sviluppare competenza e consapevolezza»?
Anche il pubbli-redazionale risulta «sollecitato» da Giovanni Tagliapietra. Il 23 settembre. Il giornalista scrive a Quintavalle: «sono a proporre alla Sua attenzione l’offerta di rinnovo per ulteriori 12 (dodici) mesi alle medesime condizioni economiche pari ad un costo mensile invariato di Euro 400,00 + Iva per un totale annuale di Euro 4.800 + Iva».
Un «rinnovo» dunque. Il precedente risale al 16 aprile 2018, allorché Giuseppe Quintavalle, con la delibera 255, inaugurava la «fornitura del servizio di informazione, attraverso spazi pubbli-redazionali». Impegno, 8.170 euro più Iva. Ovvero il doppio dell’«invariato» di Tagliapietra.
Vuol dire che da qualche parte non si dice il vero oppure va chiesto quali altre testate hanno spartito e in virtù di quali modalità sono entrate nelle grazie del commissario. Con effetti comunque irrilevanti quanto a stima dei servizi della Rm5. Irrilevanti al punto che persino la Regione Lazio ha deciso di «svoltare», con la costruzione di un nuovo ospedale nella pianura tiburtina. Può darsi che Quintavalle abbia preventivato che la pubblicità va utilizzata proprio per tale progetto: avvertire D’Amato (l’assessore regionale alla Salute) di preparare le foto.