di TOMMASO VERGA
SI RIUNISCE STAMATTINA ALLE 11 la Commissione ambiente del Comune di Guidonia Montecelio. Se risponderanno tutti, si videocollegheranno in 23, tanti quanti gli invitati. Non avrebbero sicuramente raggiunto tale numero i rappresentanti delle associazioni ambientaliste. Che, per rispetto delle norme ed evitare affollamenti, nessuno, a cominciare da Alessandro Cocchiarella, il parassessore presidente della commissione Ambiente – quello che sosteneva le cave dovessero chiudere – si è preso la briga di audire. Probabilmente in nome di «l’ambiente con le cave non c’entra niente»: giustissimo. E dire che Guidonia Montecelio, se non fosse stato per associazioni ambientaliste competenti e combattive, oggi sarebbe un luogo ben diverso. Dalle cave di travertino all’Unicem «vogliosa» di scavare a Poggio Cesi, alla Chimeco, alla discarica e all’impianto per il trattamento dei rifiuti, tutto passato in cavalleria per i pentastellati protagonisti delle lotte. Gli stessi, anche fisicamente, che ora sono al governo della città…
LE 24 CAVE ABBANDONATE, LA META’ ABUSIVE – Provando a evidenziare le eccezioni che avrebbero sollevato gli ambientalisti, non si può non immaginare che sarebbe venuta fuori la questione del risanamento del bacino estrattivo. Nel quale sono lì, in attività cessata, ben 24 (ventiquattro) cave abbandonate, delle quali nessuno si è più curato dopo il termine dell’attività. 24 cave dismesse, la metà delle quali abusive. Inoltre, a Guidonia Montecelio nessuno s’è accorto dell’apertura incontrollata di cave, dal municipio al Centro per la valorizzazione del travertino, l’ente pubblico promosso dalla Pisana nel 1989 con la legge regionale n. 47.
Ora si mette mano al rinnovo della convenzione Comune-società estrattive. Urgente. Oggi in commissione, lunedì in aula. Decisione dell’amministrazione comunale da salutare positivamente non fosse che aleggiano troppe ombre sulla singolarità dell’atto (perché su una questione meramente burocratica come la firma d’una «certificatoe» è stato chiamato a deliberare il Consiglio comunale? a meno non si speri in qualche proposta di modifica dell’opposizione che riproponga il modello iniziale di convenzione come voleva il duo sindaco-assessora Barbet-Strani) e parti delle modifiche rispetto a quella precedente.
LA RESPIRAZIONE – Per dire. Rilevamenti della Asl nella città di Guidonia Montecelio, avrebbero registrato l’accentuazione di patologie relative all’apparato respiratorio a Villalba-Villanova, nelle aree limitrofe alle cave. Se ne comprende la causa, l’inevitabile pulviscolo prodotto dalla lavorazione. Si chiede: il Comune ha accertato se l’allarme corrisponde al vero? le commissioni consiliari, gli assessori hanno mai audito in proposito l’azienda sanitaria? Oppure hanno semplicemente ignorato l’argomento come si fa nella convenzione?
LA SUBSIDENZA – Alla pari della subsidenza. Da qualche tempo, si stanno riproponendo i fenomeni che tra Villalba e Tivoli terme fino al Bivio di Guidonia, dieci anni, fa cambiarono la vita e la storia di 470 cittadini, 174 nuclei familiari, 140 edifici lesionati, nove attività commerciali. Della drammatica vicenda ne (ri)parlò Report di Raitre a metà giugno di un anno fa. Senza alcun esito. Michel Barbet alla giornalista rispose che in Comune le carte erano sparite (?). Ma se il problema permane, cosa prevede la «nuova convenzione» che la commissione VI si accinge a discutere e il Consiglio comunale ad approvare?
IL PIANO DI COLTIVAZIONE E IL RECUPERO AMBIENTALE – Qui sono in ballo due «valori». Intanto, della polizza assicurativa. Che si riducono – come vorrebbe la «convenzione» – al perimetro della cava, mentre dovrebbero «coprire» l’intero recupero ambientale, compreso il progetto, le autorizzazioni, l’acquisto dei materiali, la posa, i collaudi e quant’altro. L’ulteriore aspetto grave è che il Comune risulta totalmente escluso a fronte di un riferimento del valore strategico per l’intera città (e non solo).
Secondo: come quanto sopra risulti compatibile con i tre studi commissionati dalla Regione (alla Sapienza e a Roma Tre) e dal Comune di Guidonia Montecelio, è tutto da scoprire. La formula scelta dalla «convenzione» è quella del «confronto» con i cavatori. Che sarà pure un modo «democratico» che rischia però di annullare l’autonomia del Comune – si immagina un «confronto» che si conclude con una prescrizione – e l’efficacia del proprio studio «commissionato e concluso ex art. 34 della lr 17/04».
(primi appunti, il rimanente sulla convenzione alla vigilia del Consiglio comunale di lunedì).