SULLA PROPOSTA DI DELIBERA relativa all’impianto TMB all’Inviolata, firmata il 6 luglio 2020 da Flaminia Tosini, dirigente dell’assessorato Ambiente della Regione Lazio, l’associazione culturale «Amici dell’Inviolata onlus» insieme con il Comitato cittadini di Marco Simone» chiariscono e chiedono quanto segue:
1) L’area degli impianti dell’Inviolata di Guidonia è attualmente (e da quasi nove anni…) sottoposta a “procedura di messa in sicurezza e di emergenza” (MISE) e la bonifica è lungi dall’iniziare, visto che non è neanche terminata la perimetrazione dell’area contaminata nella falda idrica;
2) L’area del TMB (come quella della discarica gestita da una srl “consorella” di quella del TMB) fa parte del vincolo ministeriale Mibact imposto il 16 settembre 2016 e riportato in PTPR Lazio ed è quindi sottoposta al regime vincolistico vigente, all’interno del quale è espressamente fatto divieto di movimentazione di camion e di abbancamento di rifiuti.
3) L’AIA del 2 agosto 2010 è stata estesa, ope legis, a 10 anni di vigenza (Dlgs 46/2014) ed il citato procedimento di “rinnovo” dell’AIA, incardinato dall’area Rifiuti regionale nel 2015, non ha alcun senso, tanto che contro di esso il medesimo gestore, Ambiente Guidonia srl, ha interposto ricorso al TAR nel novembre 2015 (in udienza, il prossimo 14 luglio 2020).
4) L’attuale gestore dell’impianto TMB, Ambiente Guidonia srl, non ha “ereditato” la proprietà da COLARI (titolare della concessione del 2010), ma da COLARI Ambiente Guidonia srl, società formata nel 2013 da COLARI e da Eco Italia 87, società di gestione della confinante discarica dell’Inviolata. L’estensore della proposta di delibera regionale di nuova AIA all’impianto TMB del 6 luglio 2020 omette stranamente tale passaggio societario.
5) L’estensione della nuova AIA al 31 dicembre 2024 non ha riscontro nella normativa (Dlgs 152/2006 e segg.) che prevede autorizzazioni quinquennali e decennali. L’indicazione è scaturita non dalla delibera del Consiglio dei ministri del 22 dicembre 2017, ma dalla relazione della dirigente dell’area rifiuti regionale allo stesso CdM. Inoltre, tale “estensione” dell’AIA non fa seguito ad alcuna richiesta del gestore: agli atti non risultano istanze in proposito da parte di Ambiente Guidonia srl. Il Dlgs 152/2006 chiarisce che è il gestore dell’impianto a dover chiedere il rinnovo, in anticipo sulla scadenza. Agli atti risulta richiesta del gestore per una “variante non sostanziale” all’impianto e non per una nuova AIA.
6) Non è accettabile, all’interno del proposto Piano rifiuti regionale, che l’area dell’ex Provincia di Roma faccia parte di un unico ATO con la Capitale. Sarebbe oltremodo una forzatura illegittima.
7) La dirigente regionale, estensore della proposta di delibera sul TMB del 6 luglio 2020, ha fatto pubblica ammenda sull’errato utilizzo della parola “rinnovo” nel corso della procedura incardinata nel luglio 2015. Nella memoria presentata dalla Regione Lazio per l’udienza al TAR del prossimo 14 luglio, si fa menzione proprio di questo errore.
8) All’interno della proposta di delibera di rilascio dell’AIA del 6 luglio 2020, la ricostruzione storica dei fatti e degli atti relativi all’impianto TMB dell’Inviolata non menziona il fatto che la sentenza del TAR del 2017 è stata appellata presso il CdS (in attesa di fissazione d’udienza) e non è quindi passata in giudicato.
9) Le associazioni locali non sono assolutamente d’accordo su una nuova riallocazione dell’impianto TMB dall’area dell’Inviolata ad altra area “più idonea” nel medesimo territorio comunale.
10) Si tralascia qui di censurare adeguatamente il comportamento illegittimo ed omissorio della Regione Lazio, che non solo non ha invitato gli uffici del Mibact alla Conferenza dei servizi chiamata ad autorizzare l’impianto TMB nel 2010 (parere obbligatorio e vincolante), ma ha evitato per due anni di rispondere a ben quattro note del Mibact, con cui si chiedevano informazioni sull’impianto medesimo.
11) Secondo il regolamento regionale, concordato con l’ANAC, i dirigenti ed i funzionari responsabili delle varie aree devono essere sottoposti a turnazioni e trasferimenti di aree d’intervento. Non risulta che ciò abbia riguardato, negli ultimi sette anni, l’Area rifiuti regionale.
12) In seguito alla convenzione firmata tra Regione Lazio, Comune di Guidonia Montecelio e gestore dell’impianto TMB (più volte menzionata tra il 2013 ed il 2015), l’impianto stesso dovrebbe lavorare 100.000 tonn/anno di rifiuti, in virtù anche del suo ridimensionamento approvato nel luglio 2015 a seguito di variante non sostanziale. Nella proposta di delibera di nuova AIA del 6 luglio 2020, l’impianto ha nuovamente una previsione di lavorazione di 190.000 tonn/anno, come da AIA del 2010. La variante non sostanziale e la convenzione che fine hanno fatto?