di TOMMASO VERGA
DEL «CORREDO-RICORSO» FA PARTE persino una tabella riguardante i lavori pubblici (o qualcosa del genere) che l’aggiudicatario dell’appalto dovrebbe all’evenienza eseguire. Diversamente da altri non previsti per la sua categoria. Un sì ma anche un non, che sembra ritagliato apposta per solleticare i magistrati del Tar. Buon per le parti avverse che a una lettura veloce la divergenza non appaia determinante. Al punto che – il mormorio – nei preliminari dell’udienza potrebbe essere ritirata. Se sarà, deriverà che l’8 settembre i giudici amministrativi regionali dovranno decidere soltanto su due dei tre punti stilati dal ricorrente. Il quale, se ottenesse ragione, potrebbe riprendere a caricare mondezza a Guidonia Montecelio. Come sei-sette anni fa. Perché a vincere la gara sarà dichiarata la «Ecocar srl». Salvo sentenza contraria del Tar, al che la gara ricomincerebbe (da capo).
Va sottolineato che si tratta di un appalto che ha sofferto di convulsioni sin dal concepimento, con l’impronta contraria rilasciata da Emanuela Bergamo, assessora all’Ambiente del Comune di Guidonia Montecelio, poi dimessa anche per le caratteristiche della gara, e la denuncia alla Corte dei conti di Paola De Dominicis, la capogruppo del Pd in Consiglio comunale.
Brevemente, la procedura dell’appalto all’interruzione di fine agosto. Data di nascita, 9 giugno con scadenza 28 agosto 2020. «Importo a base di gara € 55.978.791,35» per tre anni(+2: nel qual caso l’ammontare salirebbe di un’altra trentina di milioni). Il 1 settembre l’apertura delle buste. Che è mancata, «rinviata a data da destinarsi» si legge – non per propria determinazione – sulla home page della «Cuc», la Centrale unica di committenza della IX Comunità montana di Tivoli. Causa dell’interruzione, come s’è detto, il ricorso al Tar.
Contenuti della lite giudiziaria: i giornalisti veri (quelli che masticano i caporali) direbbero «so’ ciccia». Una ventina di lavoratori che il nuovo gestore considera in esubero (nonostante con loro non c’entri nulla; il numero è in organico, operativo con la Tekneco, azienda della quale resteranno dipendenti sino al termine dell’appalto per il verde a Guidonia Montecelio), e gli automezzi nuovi come fissato dal disciplinare di gara. Decisamente singolare il ricorso, visto che si tratta di clausole annotate come appaiono al lettore. Si vedrà l’8 settembre.
Uno soltanto il partecipante alla gara, la «Ecocar»: qualcuno dovrebbe spiegare il motivo del disinteresse per un appalto «europeo» di oltre 50 milioni
Sull’appalto pesano invece almeno un paio di interrogativi decisamente inspiegabili: come mai uno soltanto ha partecipato alla gara? Come mai l’unica è la «Ecocar srl» della famiglia Deodati?
Davvero incredibile che a un appalto di tale rilevanza (che obbliga a ricorrere all’«Avviso» sulla Gazzetta ufficiale europea) abbia preso parte un unico competitore.
Per i Deodati ciò non costituisce una novità. Rinviene il risultato della gara dell’aprile 2017 a Catania. Appalto di 400 milioni, unica partecipante l’Ati (associazione temporanea di imprese) “Senesi”-“Eco.Car”, una srl amministrata da Francesco Deodati, che in proroga gestiva da anni la nettezza urbana del capoluogo siciliano.
Prescindendo dalla prosecuzione della ricerca sulle ragioni relative alle “gare strane”, perlustrando la mappa degli eventi, desta curiosità imbattersi in un elenco di nomi lista contenente personaggi notissimi alle cronache, come il Negro al vertice di «Mondo di mezzo», con il quale, annota l’Arma, i Deodati hanno consolidate relazioni, così come con figure di spicco residenti nella «terra dei fuochi».
In un verbale dei Carabinieri per la tutela dell’Ambiente, gli affidamenti (diretti) di Guidonia Montecelio all’«Ecocar» dei Deodati dal 15 luglio 2013 al 14 gennaio 2014
Il verbale che segue – a cura del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente – Reparto Operativo, Sezione Operativa Centrale, (Nota nr. 77/31-1-65 del 12 ottobre 2015) – è parte del procedimento penale nr 56190/14/21 R.G.N.R. 181 D.D.A. «Informativa riepilogativa relativa all’attività investigativa diretta ad accertare la presenza e l’operatività sul territorio laziale e campano di una ramificata struttura criminale, operante nel settore ambientale, dedita alla corruzione, concussione, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture, favoreggiamento, falso in bilancio e falso ideologico».
Il Comune di Guidonia Montecelio (RM) con Determinazione dirigenziale 58 del 25/6/2013 risolveva il rapporto con l’ATI AIMERI AMBIENTE, per gravi inadempienze contrattuali.
Con Determinazione n. 32337 del 11/4/2013 bandiva avviso pubblico di manifestazione d’interesse all’espletamento del servizio, allegando il Disciplinare di Gara e il Capitolato d’Appalto. Giungevano due richieste di adesione, quella della RTI ECO.CAR/Arcobaleno e quella della RTI CNS/Econord. Con Ordinanza del Sindaco (Eligio Rubeis, ndr) n. 220 del 27/6/2013 veniva affidato il servizio alla RTI Ecocar/Arcobaleno per il periodo 15/7/2013 – 14/1/2014; veniva poi prorogato altre quattro volte, sino al 14/12/2014.
Intanto, con Determinazione dirigenziale n. 9 del 28/1/2014 veniva indetta nuova Gara d’appalto, mediante procedura aperta col criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, approvando il Capitolato Speciale di Appalto e il Disciplinare di Gara. Veniva nominata la Commissione Giudicatrice, composta dall’arch. Giovanna RECCHIA – Presidente; dall’Ing. Fabrizio PIEMONTESE – Componente; dall’Ing. Gabriele ALESSANDRELLO – Componente.
Il criterio di aggiudicazione era quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il termine ultimo previsto per la ricezione delle offerte veniva fissato alle ore 12:00 del 18.07.2014. Al termine dei lavori veniva aggiudicata la Gara alla RTI TEKNEKO S.r.l., con Determinazione dirigenziale n. 50 del 24/4/2015.
Ora si è in attesa dell’otto settembre, se il Tar emetterà la sentenza. A seguito della quale si passerà alla «cerimonia» di apertura delle buste come obbliga la regola. Atto che non servirà a verificare quale sarebbe l’unica «offerta più vantaggiosa» come recita il bando. Altro paradosso riguarda il vincitore il cui nome era già stampigliato sulla busta al momento della consegna dei documenti di partecipazione.
Infine il canto, l’osanna, il peana che eleveranno a compimento del tragitto i «Cantori dei monnezzari» entusiasti per la «riunificazione» dei «Signori dei rifiuti». I cantori-cantrici dei galli dalle uova d’oro, non si lasceranno sfuggire il fluido romantico che avvolge il duo Manlio Cerroni-Angelo Deodati. I quali, a distanza di qualcosa in meno d’una decina di lustri, possono rievocare i fasti dello stare insieme, all’Inviolata. Dove, in termini industriali, si terrà la «verticalizzazione della produzione»: Deodati raccoglie e consegna la monnezza a Cerroni che incanala nel Tmb. E il rifiuto che avanza? In discarica. Il nuovo si propone ricorrendo ai bei tempi andati. E c’è pure chi giubila.