E’ TORNATA IN CARCERE LA «REGINA DELLA NEVE». Cambia la località della smercio e la residenza (Fiumicino anziché Albuccione) per Bianca Zarfati, 71 anni, ma non il prodotto, la cocaina. Con lei altri 5 arresti in carcere più due ai «domiciliari». A rifornire la droga con assoluta regolarità, il cinquantenne M.C. e il 60enne M.G., entrambi ben conosciuti alle aule di giustizia.
Nell’«operazione Vecchia Roma», della guardia di Finanza vanno annotate un paio di novità. Intanto, per 7 acquirenti dei prodotti di «zia Bianca» l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Altra novità, l’abbandono di Albuccione, la borgata di Guidonia Montecelio di antichissima permanenza di Bianca Zarfati che aveva trasferito la residenza a Fiumicino, dove era consegnata agli arresti domiciliari. Abitazione dai molteplici usi, principale quello di accoglienza dei fornitori e di incasso dei proventi dello spaccio.
Le intercettazioni predisposte dalla direzione distrettuale antimafia, ed eseguite dal Gico delle Fiamme gialle capitoline, hanno permesso di cogliere le modalità e la terminologia utilizzate per il commercio dello stupefacente. Cosicché, in dipendenza delle circostanze, la cocaina diventava “fettine panate”, “lasagne”, “spaghetti alle vongole”, e via dicendo.

La «regina», nonostante le numerose “interruzioni” dell’attività, non aveva smesso di approvigionarsi nel circuito internazionale. Sempre Sudamerica comunque, un tempo il Brasile, questa volta il Perù. Referenti dell’organizzazione W.N.M. e L.H.G., nei confronti dei quali è scattata la custodia cautelare in carcere.
Anche nell’«operazione Vecchia Roma», i finanzieri hanno riscontrato l’incasso del reddito di cittadinanza da parte di 7 indagati. Direttamente o perché inclusi nel nucleo familiare dei beneficiari. Di qui l’invito all’Inps per la sospensione del beneficio.