di TOMMASO VERGA
VIENE DA PENSARE A ELIGIO RUBEIS. In carica l’ex sindaco, davanti a fatti di tale portata i grillini si sarebbero scatenati. A quel tempo, i consiglieri comunali del movimento 5stelle sarebbero andati di persona dal prefetto. «Siamo qui a rappresentarle il “sistema Guidonia”: un insieme di situazioni e di illegalità capace di paralizzare l’attività amministrativa e di creare un forte sentimento di sfiducia e rassegnazione nei cittadini verso le istituzioni – come ad alta voce dichiararono il 3 marzo del 2015 consegnando il memorandum sulle malefatte che sarebbero state compiute –. Cittadini che invece, soprattutto in periodo storico come questo, hanno bisogno di un segnale forte che faccia capire che lo Stato è dalla loro parte, non da quella dei furbi e dei disonesti. Bisogno di legalità, tra l’altro, espresso anche dal presidente Mattarella nel suo discorso di insediamento» la conclusione di straordinaria attualità.
Presa d’atto: non ci sono più i grillini di una volta. E nemmeno il movimento 5stelle. Se i “locali” non subiscono “richiami” nonostante quello che stanno combinando vuol dire che 1) il partito non c’è più; 2) come ripetiamo da mesi, i guidoniani sono usciti dal partito); tertium…
Lo dimostra il fatto che a Guidonia Montecelio s’è aperta una contesa nella quale i consiglieri comunali di minoranza (ad esclusione di tre sui quattro del Partito democratico, Emanuele Di Silvio, Simone Guglielmo e Mario Lomuscio: nessuna sorpresa) hanno deciso che le sembianze del sindaco, della giunta e della sua maggioranza, tutti in origine movimento 5stelle, appaiono equivalenti a quelle degli accusati di una volta.
Ne è risultata una «interrogazione a risposta scritta» indirizzata al sindaco e alla presidente del Consiglio comunale (e, per conoscenza, alla segretaria generale, altresì responsabile anticorruzione; agli «assessori competenti»; al viceprefetto Raffaele Bonanno della Cosfel; alla direzione centrale per gli Uffici territoriali del governo e per le autonomie locali). Firmata da Anna Checchi e Lorena Roscetti (Attiva Guidonia Montecelio; ex grilline); Paola De Dominicis (capogruppo del Pd); Mauro De Santis, Mario Valeri, Mario Proietti (Polo civico Guidonia Montecelio; Arianna Cacioni (Lega per Salvini); Giovanna Ammaturo (Fratelli d’Italia); successivamente, ha ritirato l’adesione Claudio Zarro (capogruppo del Misto; altro ex grillino).

«E no, eh! Adesso gli facciamo causa!!!»
«Abbiamo presentato un piano occupazionale congruente ed aderente alle possibilità dell’Ente, ma la Cosfel – dicono l’assessore Andrea Saladino e (a destra) il sindaco Michel Barbet – per mutato orientamento interpretativo della norma sull’utilizzo dei resti assunzionali dei 5 anni precedenti, ha autorizzato solo una parte delle assunzioni programmate. Seppur parziale, è sicuramente un risultato positivo e che ci da la misura del buon lavoro fatto finora, ma non soddisfa appieno le nostre esigenze di assumere nuove forze che possano essere protagoniste del cambiamento che stiamo dando alla città e dei servizi da erogare ai nostri cittadini.
«Siamo assolutamente sicuri che la Commissione non abbia valutato correttamente tutti i parametri che abbiamo fornito e la complessa normativa del settore – concludono Barbet e Saladino – e proprio per questo presenteremo ricorso contro questa decisione in modo da poter assumere da subito tutto il personale di cui necessita l’Ente».

Motivo del contendere, le «progressioni verticali» (i concorsi per promuovere dipendenti già di ruolo) e le assunzioni ex novo. Che hanno visto il sindaco «guerreggiare» con il ministero delle Finanze. Anche se occorre riepilogare i termini della questione.
Guidonia Montecelio è un Comune in pre-dissesto. Che ha incassato 26 milioni (da restituire in 10 anni) accedendo al fondo di rotazione. Aver evitato il default delle casse comunali obbliga all’adempimento di particolari obblighi. Controlli che naturalmente comprendono la pianta organica e il personale.
Accade così che Michel Barbet e la sua giunta, il 1° ottobre adottino «il piano triennale del fabbisogno di personale per il triennio 2020-2022». Impegnando un paio di milioni.
La replica della Cospel (la Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti locali) si legge nella riproduzione del documento «originale» in alto-pagin: la spesa non può superare € 767.366,404, che rappresentano la «percentuale massima di incremento». Si conclude con: «Seguirà invio provvedimento formale». Come dire, basta saper leggere, «dovete attendere la nostra autorizzazione». Firmato: «Cosfel».
Una sigla che al sindaco e al suo «cerchio magico» non dice niente. Tanto che annunciano ricorso. Contro l’ente che dovrebbe erogare senza fiatare le somme richieste. In sostanza, gli ex-grillini «sfidano» il ministero delle Finanze. Magari pensando che lassù qualcuno giri il timone controvento. E le assunzioni? i concorsi? Si svolgono ugualmente. A prescindere dall’accordo anti-dissesto e dalla (tuttora non rilasciata) autorizzazione della Cospel.
E’ quanto i firmatari dell’interrogazione chiedono al sindaco di Guidonia Montecelio. Sottolineando gli aspetti a loro dire irregolari e controversi delle prove d’esame. A cominciare dalle modalità.
C’è la pandemia da Covid-19? Le proibizioni dei Dpcm? Si viola una legge. Fa nulla, nessuno obietta. Mentre dovrebbe. Perché tutto si svolge in presenza, seduti attorno al medesimo tavolo commissione, esaminati.
Oppure si promuove un dipendente. Perché ha superato l’esame. Una fatica visto che era solo, un concorso per uno solo.
Oppure si promuove un dipendente. Che (non) avrà il posto già occupato (regolarmente) da un altro. Così si sborseranno due stipendi? La Cosfel approverà? Barbet farà ricorso?
E i punteggi sui titoli di studio, l’esperienza, il curriculum? norme elementari d’una qualsiasi prova? Ignorati. Illustrati solo alcuni aspetti (l’elenco viene appresso).
Sull’assegnazione di Guidonia Montecelio al capoluogo di provincia di Civitavecchia, ai fortunati vincitori dei concorsi di quel comprensorio si tornerà (non escludendo il contabile per i nuovi valori dell’Imu – basterà un foglio excel?). Per ora va annotato che la quantità e la gravità dei problemi rilevati non potrà non essere sottoposta al giudizio della Corte dei conti e dell’Anac (per cominciare).

Il «manuale» delle inadempienze include le leggi sulla trasparenza e i decreti di Conte

Schematicamente, i consiglieri comunali sottolineano «le numerosissime obiezioni dovute ai problemi avuti nel merito del loro svolgimento e per le leggi sulla trasparenza, tra cui si citano a titolo esemplificativo alcune delle molteplici anomalie riscontrate»:
* non sono stati rispettati i tempi dovuti alla pubblicazione che per legge devono essere 30 giorni continuativi;
* le determine sulla composizione delle commissioni sono state rese pubbliche solo un giorno prima dello svolgimento delle prove;
* nelle progressioni verticali non sono stati resi pubblici i punteggi sui titoli, sul curriculum del candidato, sulle anzianità di servizio, punteggi che risultano essere determinanti nel caso delle progressioni verticali. Tali punteggi dovrebbero essere indicativi per tutte le categorie ed in particolare per quelle più alte, soprattutto nella valutazione dell’esperienza lavorativa, della professionalità e sui titoli di studio dei candidati anziché sulla risposta a quesiti prestabiliti a monte dalla commissione;
* il concorso di progressione verticale per la posizione di un istruttore informatico addirittura non rientra tra le priorità del piano di fabbisogno, in quanto ruolo attualmente già ricoperto. Nonostante questa ulteriore anomalia, è stato allo stesso modo predisposto e svolto, aggravato ancora di più dalla situazione di un solo candidato presentato, non rispettando neanche il criterio imprescindibile della selezione come disposto dal d.lgs. 75/2017 e il d.lgs. 165/2001 che lo richiedono;
* i criteri nella scelta dei commissari non sono stati resi trasparenti, cosa che avrebbe aiutato a fugare ogni dubbio;
* le progressioni verticali potevano essere inserite come riserva al personale interno nei concorsi pubblici aperti a tutti, con un percorso più trasparente ed ottimizzando costi e spese;
* non sono chiari i criteri con cui sono state scelte le graduatorie. Già aveva destato stupore la graduatoria presa dal comune di Palestrina, ora si è arrivati perfino ad attingere a graduatorie di comuni geograficamente estremamente lontani;
* alla luce di quanto sopra esposto ci si chiede se non si possa configurare una inutile spesa di denaro pubblico.

si interroga pertanto il sindaco e la giunta

* Su quali sono le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione nell’avanzare le procedure di mobilità e la
forzatura su concorsi interni per progressioni verticali, nonostante il parere parzialmente negativo della Cosfel, il
blocco dei concorsi da Dpcm per emergenza Covid e i vizi sui procedimenti riscontrati sopraesposti;
* se l’amministrazione intende annullare subito i procedimenti sulle assunzioni e quelli concorsuali, viziati in termini di trasparenza e nonostante quanto espresso dal Cosfel;
* come intende l’amministrazione riparare alle mancanze dal punto di vista delle spese sostenute per lo
svolgimento delle prove concorsuali e nei riguardi delle assunzioni e progressioni verticali non autorizzate?