Dal Comitato «alternativa sostenibile» riceviamo e pubblichiamo
Nel 2017 la giunta della Regione Lazio, anche su sollecitazione di alcune associazioni ambientaliste tra le quali il nostro Comitato, stanziò sul bilancio regionale un importo di 34.300.000,00 € per la realizzazione di piccole installazioni aerobiche per il compostaggio dei rifiuti umidi, con la conseguente riduzione del quantitativo di frazione organica da trattare nei grossi impianti.
 Nel 2018 venne approvata la graduatoria con valutazione delle proposte pervenute in regione e stilato l’elenco dei 102 comuni ammessi a contributo.
 A settembre 2019 fu disposta la proroga dei termini per la consegna dei lavori al 30 giugno 2020 e la conclusione degli stessi al 31 dicembre 2020.
 Per i ben noti problemi legati al Covid furono ulteriormente prorogati al 30 giugno 2021 i termini per la fine dei lavori.
 I Comuni e Comunità montane riportati nella allegata tabella “..non hanno trasmesso documentazione utile a dimostrare di aver dato seguito all’accettazione del contributo attivando le relative procedure di attuazione e non hanno fatto richiesta di proroga dei termini di attuazione”.
La Regione ha preso atto tra l’altro ” dell’inerzia dei soggetti attuatori” indicati ed ha determinato per questi “di revocare il contributo concesso e di chiudere il relativo fascicolo”.
Complimenti, gran bella figura e grande dimostrazione di voler ridurre gli impatti provocati dalla raccolta della frazione umida dei rifiuti (FORSU), intercettandola all’origine (anche se parzialmente) e chiudendo il circuito localmente. I proprietari dei grandi e impattanti impianti industriali, soprattutto quelli anaerobici che producono il (bio?)gas/metano, sicuramente ringraziano.