Da Guidonia Montecelio scrive la signora Ornella Esposito
GENTILE SIGNOR VERGA, LEGGENDO quanto lei scrive su hinterland, ho appreso che il Comune di Guidonia Montecelio, preso da un ineluttabile impulso di generosità, vorrebbe abbonare ai proprietari delle cave un cospicuo debito di imposte arretrate per circa 30 milioni di euro e che l’esattore Tre Esse, per quel che sono riuscito a comprendere, da oltre una decina di anni sta attendendo il pagamento di tale somma senza procedere ad atti esecutivi (così ho capito io).
Il tutto sarebbe conseguente alle lamentazioni di detti imprenditori milionari, i quali, allagando di lacrime i loro SUV da centomila euro, rappresentano che ove fossero costretti a pagare le imposte comunali, come prevedono le leggi ed i regolamenti in materia, sarebbero costretti a piantare baracca e burattini, lasciando sul lastrico centinaia di dipendenti.
La mia meraviglia è grande nel constatare che anche i Comuni possono fare i condoni, tanto invocati sempre dalle destre e dagli imprenditori e che la Tre Esse sia rimasta passiva per tanti anni, nel mentre ai comuni cittadini riserva un trattamento non disumano come lo sceriffo di Nottingham, ma certamente meno benevolo.
Ora, io sono una modesta pensionata, in arretrato con il pagamento della Tari, perché anch’io, come i predetti poveri milionari estrattori di travertino, sono in temporanee difficoltà economiche, tant’è che ho chiesto alla Tre Esse una rateizzazione e sto attendendo l’accoglimento dell’istanza, che comporterà comunque l’integrale pagamento delle imposte dovute, oltre interessi.

La sede della “Tre Esse Italia” a Guidonia Montecelio

Ma ora che ho saputo che il Comune di Guidonia Montecelio, governato dai 5 Stelle – che ho gioiosamente e convintamente votato – ha la massima disponibilità a venire incontro non solo alle fasce meno agiate della popolazione, in coerenza con quanto disposto in sede nazionale con il reddito di cittadinanza, ma anche ai poveri milionari che lamentano la bua anche al solo sentire la parola “pagamento” tanto più se associata a “imposte”, pur non avendo dipendenti da licenziare da buttare sul tavolo della trattativa, per costringere i miei amati amministratori a miti consigli, intendo approfittare di questa nuova tendenza.
Le chiedo pertanto di rendersi tramite con i predetti amministratori, al fine di ottenere una sostanziosa riduzione del mio debito tributario, attualmente ammontante a circa 1.300,00 euro (ho circa € 700 di pensione mensile). Fatti i debiti paragoni, mi sembrerebbe equo, come per gli estrattori, una riduzione almeno del 90%.
La mia proposta di par condicio tributaria appare manifestamente equa e vantaggiosa, anche perché in tal modo con le somme a disposizione, potrei finalmente incrementare i consumi (la Pasqua è prossima) e così contribuire alla ripresa economica dei negozi sotto casa, che altrimenti soffrirebbero anch’essi e magari potrebbero essi sì ridurre il personale o persino cessare l’attività.
Attendo trepidamente Sue notizie, o anche un contatto diretto con il mio sindaco 5 Stelle (il mio eletto) e mi scuso se non mi sono spiegata bene, perché in fondo io tra estrattori ed esattori faccio qualche confusione.
Cordiali saluti.