di TOMMASO VERGA
MARCO VINCENZI E SUOI VICE – ossia, escluso il nuovo presidente eletto a seguito delle dimissioni di Buschini, tutto il precedente ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Lazio –, «a seguito della rivelazione della notizia da parte di fonti giornalistiche (…) hanno ripercorso gli atti della procedura concorsuale notando che il bando pubblicato dal Comune per l’assunzione di personale di categoria C, disponeva che a seguito della prova preselettiva, basata sulla somministrazione di test a risposta multipla, avrebbero dovuto essere ammessi a partecipare alla successiva prova d’esame “i primi 20 classificati nella prova preselettiva che abbiano conseguito il punteggio di almeno 21/30, includendo comunque i pari merito al 20° posto”»; visto che «il numero dei candidati ammessi alla prova successiva a quella preselettiva sembrerebbe essere superiore a quello che il bando della procedura concorsuale effettivamente prevedeva» hanno preso l’attesa decisione della quale si parlava, pubblicando il conseguente provvedimento. Oggetto, ovviamente, il concorso che, per la Pisana, ha reclutato 16 persone provenienti dalla graduatoria di Allumiere.
A sgomberare il campo dai numerosi interrogativi tramutati in sospetti, a leggerlo, il documento esclude la eventualità dell’appiglio, d’un pretesto o d’una scusa. Esplicito il richiamo all’effetto d’una modifica si direbbe unilaterale dell’accordo sottoscritto con Allumiere, cambiamento che la presidenza del Consiglio regionale ha dichiarato di ignorare.
Di qui la pubblicazione questa mattina della deliberazione numero 34 del 16 aprile, avente per oggetto: «Assunzioni in Consiglio regionale mediante l’utilizzo di graduatoria del Comune di Allumiere. Atto d’indirizzo alla Segretaria generale del Consiglio regionale».
Così la delibera di stamattina:
01. a) avviare un procedimento amministrativo e le attività necessarie volti a verificare, nel rispetto delle prerogative dei soggetti interessati, le assunzioni disposte con determinazione dirigenziale n. A00963 del 28 dicembre 2020;
01. b) verificare se, nelle more dell’esito del procedimento amministrativo di riesame di cui al punto a), sussistano i presupposti per procedere alla sospensione dei rapporti di lavoro in questione adottando i provvedimenti consequenziali;
01. c) le attività di cui alle lettere a) e b) dovranno essere espletate con il supporto ed eventuali pareri dell’Avvocatura regionale;
02. di trasmettere il presente atto alla Segretaria generale e alle strutture amministrative competenti per materia affinché adottino gli atti consequenziali alla presente deliberazione;
03. di pubblicare la presente deliberazione sul sito internet del Consiglio regionale.
Nei fatti, tutto è racchiuso in quel comma indirizzato alla Segretaria generale e alle «strutture amministrative competenti». Che esclude quindi l’«idoneità» della politica, come da più parti strumentalmente invocato. Le assunzioni, ovvero una decisione tutta di competenza dell’apparato burocratico-gestionale, il solo a poter intervenire. Anche in senso “repressivo”, come si tradurrebbe l’annullamento del concorso. Al punto che, in altro comma della delibera, si scrive direttamente che «il reclutamento del nuovo personale, presenterebbe delle anomalie». Con quel che segue.
Conseguenze anche, ad esempio, per l’altro grande «utilizzatore» della lista di Allumiere, il sindaco di Guidonia Montecelio, Michel Barbet, propositore di lamenti sul ruolo di «parte lesa» del Comune amministrato, per il quale ha però provveduto ad assumere un concorrente perché di sua conoscenza e per il curriculum (che nella risposta a Davide Barillari, la segretaria del Comune di Allumiere ha dichiarato di non aver chiesto ai partecipanti alla contesa). Ora l’attesa per quanto accerterà la segreteria generale della Pisana.