(t. ve.) ALLORA, IL TMB PARTE? DIPENDERA’ DAL TAR al quale si sono rivolti «Amici dell’Inviolata», Comitato cittadini Marco Simone-Setteville Nord, «Sant’Angelo Romano economia e territorio» (coadiuvati da «Verdi Ambiente e Società»). Un ricorso «contro le illegittime decisioni regionali sul TMB di Guidonia» come precisa il comunicato stampa diffuso dal Cra (Comitato per il risanamento ambientale – www.aniene.net/cra).
La notifica risale al 9 maggio, una settimana fa. La decisione delle associazioni locali di ricorrere al TAR individua quale “controparte” «gli uffici regionali che hanno emesso la Determina dell’8 marzo, a firma dell’ex dirigente dell’Area Rifiuti, Flaminia Tosini. L’alta funzionaria, finita poi agli arresti domiciliari per una vicenda legata sempre alle autorizzazioni in materia di rifiuti romani, aveva infatti chiuso a marzo 2021 la procedura di ottemperanza alle prescrizioni impartite alla società “Ambiente Guidonia” (del Gruppo Cerroni), riguardanti l’AIA rilasciata a luglio scorso per l’impianto di trattamento meccanico biologico costruito all’Inviolata di Guidonia nel 2014, sulla base di un iter autorizzativo del 2010 riconosciuto come illegittimo da più tribunali penali, in quanto mancante dell’obbligatorio parere paesaggistico.
«Il ricorso al TAR si pone quindi come “atto dovuto” – prosegue la nota delle associazioni ambientaliste e protezioniste – nei confronti di tutto un procedimento lungo oltre un decennio, costellato di vicende parossistiche e forzature continue da parte degli uffici regionali preposti.
A seguire il “via libera” di Flaminia Tosini-Regione Lazio
il «tifo» per il Tmb di Virginia Raggi-Città metropolitana di Roma Capitale
«La situazione, in effetti, s’è andata ingarbugliando col tempo, non permettendo all’impianto cerroniano di entrare in attività, nonostante le forti pressioni non solo della Regione Lazio e dell’imprenditore ma anche della sindaca di Roma, la quale ha apertamente parlato del TMB come di un’installazione necessaria alla Capitale, per ovviare a ritardi ed inefficienze della pianificazione disastrosa di AMA.
Una valutazione totalmente priva di simpatia, le associazioni la riservano alla sindaca di Roma, visto che «Virginia Raggi, con estrema superficialità, ha glissato sull’illegittimità delle autorizzazioni regionali e sull’ubicazione dell’impianto in piena area vincolata dalla presenza del Parco regionale dell’Inviolata di Guidonia dal 1996 e del Decreto del ministero della Cultura dal 2016. La stessa superficialità con cui, da sindaca anche della Città metropolitana di Roma Capitale (ex Provincia di Roma), si è prodigata per concedere una nuova pavimentazione alla Via dell’Inviolata – sempre in area sottoposta a stretti vincoli paesaggistici – proposta e pagata dal “Gruppo Cerroni”, ansioso di portare i camion di immondizia romana nel “rinnovato” TMB.
«I motivi che fanno parte dell’ennesimo ricorso contro le autorizzazioni regionali sono di vario genere – conclude il comunicato-stampa –, ma essenzialmente legati alla fumosità, contraddittorietà e palese illegittimità della procedura messa in campo dall’ex dirigente regionale, che ha “spezzettato” un irregolare rinnovo dell’AIA in più momenti e “dimenticato” passaggi importanti e pareri obbligatori. Forse ora, dopo l’arresto eccellente della Tosini e le dichiarazioni infelici della Raggi, la situazione si andrà chiarendo ed il TAR del Lazio avrà il compito facilitato.
«Resta il fatto che le associazioni locali, con il consueto ottimismo della ragione, portano avanti una battaglia decennale per la difesa del proprio territorio che fa ormai parte riconosciuta della storia delle lotte nella nostra regione e serve da modello per molti comitati anche a livello nazionale».