(t. ve.) SONO PROSEGUITE OGGI le attività della XIII «Commissione trasparenza e pubblicità» del Consiglio regionale del Lazio. Oggetto, l’audizione sulle «Procedure concorsuali eseguite presso il comune di Allumiere a cui ha attinto anche il Consiglio regionale del Lazio». Dopo quella di venerdì scorso, 28 maggio, riservata ad Antonio Pasquini, sindaco di Allumiere, la Commissione presieduta da Chiara Colosimo (FdI), s’è confrontata con Michel Barbet e Alessandro Grando, sindaci rispettivamente di Guidonia Montecelio e Ladispoli.
Nei riguardi del primo Comune, il più grande della provincia romana, prossimo ai 100mila abitanti – detentore del secondo “gruppo” di nominativi: 9 gli “assunti” dopo i 16 della Regione Lazio –, particolarmente incalzante s’è mostrato Eugenio Patané, Pd, vicepresidente della Commissione. Che da Michel Barbet ha ottenuto risposte generiche, «supportate dal suo ufficio del personale» ha precisato il sindaco di Guidonia Montecelio. Che ha respinto ogni sollecitazione indirizzata a rivedere le decisioni sul concorso, aggrappato al fatto che non vi sono atti ufficiali che riconoscano errori, né da parte del Comune di Allumiere (indifferente quindi al “licenziamento” del dirigente la commissione d’esame da parte del sindaco Pasquini così come del parere pro veritate attestante le irregolarità e sottoscritto dall’avvocato Stefano Trippanera), né dell’autorità giudiziaria.
Stando a Michel Barbet potrebbe persino succedere il contrario, che tutto venga dichiarato regolare. Per il sindaco di Guidonia, senza il supporto di atti amministrativi, bloccando le assunzioni sarebbero proprio i Comuni a esporsi al rischio di ricorsi e conseguenti richieste di danni.
Entrambi i sindaci hanno dichiarato che le procedure seguite hanno rispettato tutte le disposizioni in materia e che, oltre ad Allumiere, sono stati interpellati anche altri comuni. I due aspetti hanno anche dei punti di contatto, uno dei quali è stato messo in evidenza dal vicepresidente Patanè, il quale ha invitato i due sindaci a verificare se tra i loro neo assunti vi siano persone che nel concorso di Allumiere abbiano superato la preselezione con un punteggio minimo inferiore a quello previsto dal bando.
L’audizione – durata quasi due ore – è stata caratterizzata da un costante confronto tra alcuni consiglieri regionali e i due sindaci, i quali hanno risposto a quasi tutte le domande e alle richieste di chiarimento poste dalla Commissione. Alcuni quesiti sono rimasti comunque in sospeso, il che ha comportato la richiesta di un supplemento di documentazione che i due sindaci hanno promesso di inviare al più presto alla presidenza della Commissione.
Sono stati soprattutto il vicepresidente Eugenio Patanè (Pd) e i consiglieri Massimiliano Maselli (FdI), Valerio Novelli (M5s), Francesca De Vito (M5s) e Marta Leonori (Pd) a interloquire con i due sindaci. Dal dibattito è emersa una distinzione tra i due aspetti principali della vicenda. Da una parte, è stato ribadito più volte che l’indagine sulla regolarità dello svolgimento del concorso di Allumiere è al vaglio di due procure della Repubblica – Roma e Civitavecchia – e che, quindi, resta sospeso il giudizio sui motivi che hanno spinto la Commissione d’esame ad allargare l’elenco di chi ha superato la preselezione e, successivamente, a dichiarare idoneo un alto numero di concorrenti, ben oltre le esigenze dell’amministrazione che ha bandito il concorso. Dall’altra parte, la Commissione trasparenza ha dichiarato che intende approfondire le modalità di assunzione che hanno riguardato i Comuni che hanno attinto successivamente a quella graduatoria per colmare le proprie carenze di personale, con la finalità di verificare se siano state rispettate tutte le procedure previste dalla normativa nazionale e dai regolamenti amministrativi.