di IVAN M. VERGA
IL 3 FEBBRAIO DEL 1988 Pierangelo Bertoli esce con “Tra Me e Me” inserendo nella lista “Sogni di rock’n’roll”, brano del suo amico Luciano Ligabue, come sesta traccia dell’album.
Due anni dopo, l’11 maggio del 1990, il cantautore emiliano affida nelle mani della Warner il suo album di esordio, “Ligabue”, di cui “Sogni di rock’n’roll” è, ancora una volta, la sesta traccia.
Avviene così che quella sorta di «guida ai sogni» abbia dato ad un allora quattordicenne Fabrizio Moro l’esatta dimensione di cosa volesse fare da grande.
Dopo trent’anni, salto temporale, eccoci qui, nella sala Sinopoli dell’Auditorium di Roma, a presentare il video del vecchio successo (mai girato prima) insieme a Moro e al cantautore emiliano. Applausi dal parterre della Festa del Cinema di Roma, applausi che hanno visibilmente emozionato il nostro cantautore guidoniano.
«È la prima volta in assoluto che ricevo un applauso non per aver cantato. E’ un’emozione nuova e intensa. Ho iniziato a 14 anni a suonare la chitarra con questa canzone e trent’anni dopo sono qui. Con il mio mito», le parole di Fabrizio Moro a caldo.
Prodotto da Raffaella Tommasi e Stefano Salvati della Daimon Film per IMAGinACTION e diretto da Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis, nasce questo cortometraggio cupo e vivido, asciutto e quasi neorealista, che ripropone l’annoso tema del “cosa dare per avere”.
Un lavoro più originale nella forma che nella sostanza, sottolineato dalla voce ruvida del sessantunenne rocker di Correggio.
Girato a Ravenna lo scorso luglio, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri – considerato il primo artista “rock” della storia – il video di “Sogni di rock’n’roll” vede molte scene ambientate nei luoghi in cui visse il Sommo Poeta, e davanti alla sua tomba. Realizzato con il contributo del Comune di Ravenna e della Camera di Commercio, ha richiesto tre giorni di set e ha coinvolto un cast di attori professionisti e oltre 150 comparse.