di TOMMASO VERGA
GLI ELICOTTERI, LE PERSONE SUI TETTI, il 12 dicembre costituisce una seconda ricorrenza nei ricordi degli abitanti di Albuccione, la borgata tra Tivoli e Guidonia Montecelio. Una data, quella d’origine, il 1969, che riporta alla «strategia della tensione», alle bombe alla Banca nazionale dell’agricoltura di piazza Fontana a Milano. Una pietra miliare, inamovibile per una comunità composta in larga misura di elettori del Partito comunista.
L’altro ricordo lo provoca l’Aniene, il fiume che il 12 dicembre del 2008 traboccò dagli argini per invadere ville e villini costruiti a ridosso delle rive, su quella che la letteratura definisce “area d’esondazione”. Furono gli elicotteri a prestare soccorso ai rifugiati sui tetti delle abitazioni. Un capitolo molto particolare delle vicende quotidiane. Perché in quel giorno di quell’anno anche Roma rischiò gli effetti dello straripamento del Tevere. Che non avvenne. A differenza del suo affluente principale.
Il pericolo per la sorte dei residenti condusse la Regione Lazio a decidere l’abbattimento delle costruzioni sulle sponde dell’Aniene. Ordinanza risalente a Mario Di Carlo, già presidente di Legambiente, Pd, nella giunta di Piero Marrazzo assessore alla Casa della giunta con delega ai rifiuti. L’area liberata dalle abitazioni doveva servire alla tracimazione delle acque, per evitare innanzitutto che l’Aniene esondasse non a Pontelucano ma alla periferia di Roma, da Ponte Mammolo al Pratone delle Valli. Fu il suo ultimo atto. Di Carlo morirà 24 aprile del 2011 al Regina Elena. Chissà come sarebbe andata a finire con in vita l’ex giocatore di rugby (così nel suo passato).
Perché la contestazione dei residenti trovò accettazione in Teodoro Buontempo, assessore alla Casa della giunta Polverini. Sodale del politico missino, un avvocato locale, alla testa della ribellione. Il primo “rimedio” alle esondazioni del fiume – alternativo al ripristino dell’area di esondazione – venne individuato nella costruzione di argini artificiali. Mai realizzati per le critiche venute dagli esperti: avrebbero peggiorato le condizioni del bacino.
A quel punto vennero «pensate» le vasche di decantazione. All’altezza del «tiro a segno», impianto sito a Corcolle, nel territorio di Roma ma di fronte ad Albuccione.
Passata una decina d’anni, una sommatoria del progetto potrebbe trovare esecuzione (si presume) nel 2022. Finanziato con 11 milioni dalla Regione Lazio.
IL COMUNICATO: «Tra le priorità progettuali della Regione Lazio per la definizione del PNRR (Piano nazionale per la ripresa e la resilienza), c’è anche un intervento importante per il territorio di Tivoli –: così la comunicazione della Regione Lazio –, le opere di difesa idraulica del fiume Aniene nella località di Martellona-Albuccione (probabilmente anche a protezione dei “lavori in corso” per la realizzazione del futuro policlinico della pianura tiburtina, ndr). Un progetto che vale quasi 11 milioni di euro.
«I lavori in oggetto sono finalizzati al completamento della messa in sicurezza dell’insediamento spontaneo in località Martellona-Albuccione, un’area naturalmente allagabile.
«Sono previste alcune opere, principali e ausiliarie, necessarie alla realizzazione della protezione idraulica dell’Albuccione. Tra queste la costruzione di un argine di 3.8 km e la creazione di un sistema di idrovore. Le diverse infrastrutture consentiranno la completa tutela idraulica dell’insediamento di Albuccione e la possibilità di procedere alla deperimetrazione dell’intera area, consentendone il risanamento urbanistico e igienico sanitario.
«Queste opere si aggiungono alla realizzazione di una cassa di espansione di adeguata capacità, in corso di completamento, in località Giardini di Corcolle (comune di Roma).
«Un intervento fondamentale per il comune di Tivoli e per i territori limitrofi» la conclusione della Pisana.