di TOMMASO VERGA
* «IL FRONTE CIVICO SI ALLARGA (però il Nuovo, per non creare confusione con il Vecchio di Aldo Cerroni: chi ci capisce…). La differenza? Candidato sindaco, Mauro Lombardo, appunto designato al posto del predecessore (i biturnisti della politica guidoniana, ndr).
«E non può che farci piacere che tante concittadine e tanti concittadini vogliano impegnarsi in prima persona per il futuro di Guidonia Montecelio.
«Che a mettersi in gioco, poi, siano persone con l’esperienza di Michele Venturiello, Maurizio Lotti, Marco Mercante, Marco Berlettano, e tutti i gruppi di concittadini che rappresentano, è un segnale estremamente importante (chi legge equivoca oppure viene in parte indicato personale politico di rilievo dell’amministrazione Rubeis? di quella destra che cessò la propria esperienza amministrativa a Rebibbia? ndr).
«La Città ha finalmente capito (ehm, finalmente capito? però, ndr) che l’unica prospettiva seria per governare Guidonia Montecelio, riparando i danni del passato e proiettandola verso il futuro, è rappresentata dalle forze civiche.
«Oggi leggiamo che in questa direzione si stanno determinando anche Pietro Scrocca, Paolo Greggi, Giorgio La Bianca, Antonio Tiberi, Flora Fusciello: invitiamo anche loro ad avvicinarsi alla casa comune che stiamo costruendo.
«Certamente con i primi, ma speriamo anche con questi ultimi il Nuovo Polo Civico, già da domani, sarà al lavoro per definire un programma comune ed individuare una candidatura di spessore in grado rappresentare, al meglio, tutte le forze civiche in campo».
* Comunicato alla stampa del «Nuovo Polo Civico» del 23 febbraio 2022
di TOMMASO VERGA
STANDO A QUANTO RISULTA, le cose sono andate in tutt’altra direzione, opposta a quella raccontata dai portavoce del Polo civico (ops, “Nuovo”, come sperano gli elettori intendano; anche se, al vertice del raggruppamento siedono imperturbabili i due fondatori, “nuovi” giovanottelli al tempo della creazione – inizio secolo – , sempre pronti alla “chiama” a prescindere dalla casacca). Secondo le dinamiche riportate da una fonte interna al gruppo (il comunicato stampa successivo ignora il contenuto del precedente), la nemmeno folta schiera di quelli che “finalmente hanno capito”, di fronte a una candidatura decisamente di parte, spiccatamente di destra, non appena messo piede nell’igloo ha scelto di ritrarsene subito dopo. Alla ricerca di nuove avventure (Jurassic World vedi Netflix).
A parte la gara – che il Polo ha vinto, perlomeno questa, presentando il candidato sindaco per primo –, risulta indispensabile innanzitutto la radiografia della federazione di liste, sette-otto di numero. Per sgomberare il campo da un attributo inesistente, «Polo civico» ma “nuovo”, come pedissequamente riportano le cronache. Mentre, invece, di “nuovo” – è sufficiente soffermarsi un minuto – c’è soltanto il brand. Se funziona, il prodotto si vende, altrimenti, come per l’11 giugno 2017, negli scaffali resterà un minuscolo gruppetto di generosi reduci, analogo al nessun peso sul voto che sancì la prevalenza al ballottaggio di Michel Barbet su Emanuele Di Silvio.
Di nuovo nonostante ciò? Se ci fosse Paolo Morelli, l’ex responsabile della cittadina Margherita rutelliana ai tempi del sindaco Filippo Lippiello, i fondatori li avremmo tutti e tre, da sempre ambiziosi di polarizzare senza riuscirvi la politica locale. I testi, le medesime ambiguità miranti a far distinguere piazza Matteotti dai partiti di appartenenza. Uno, che le cronache resero celebre per il lancio di finocchi contro Vladimir Luxuria (un titolo onorifico dalle parti delle formazioni politiche frequentate), fatti risalenti a fine marzo 2006, che oggi risulterebbero sicuramente non replicabili. Con questo prezzo della verdura… Mauro Lombardo, il candidato sindaco, a suo tempo in Alleanza nazionale ora probabilmente in Fratelli d’talia, stante la contiguità personale e politica con Adalberto Bertucci, l’ex presidente dell’Atac.
Tra i due, l’altro, Aldo Cerroni, è talmente civico da mostrarsi non solo intimo di Nicola Zingaretti – in quanto tale capace di rimbrottare il presidente della giunta regionale: celebre il suo richiamo all’ordine nella fase di costituzione della giunta 5stelle-Pd –. ma anche (quanto a impiego) coordinatore della segreteria e dello staff di Marietta Tidei, consigliera regionale, unica renziana alla Pisana, figlia di Pietro, sindaco di Santa Marinella. Fuori dall’orto casalingo Cerroni non si direbbe un estraneo alla politica dei partiti.
Così come Roberto Marongiu, la figura del presidente del Consiglio della stessa cittadina rivierasca, per semplice coincidenza anch’egli eletto in una lista civica. Un architetto designato (nessuno sa come avvenuta la scelta) a stabilire il valore venale dei terreni di Guidonia Montecelio ai fini IMU, come ripetutamente e spesso ultimativamente hanno chiesto in questi anni recenti i padroni delle cave di travertino, la stampa indipendente ma anche i consiglieri comunali di opposizione.
Il professionista ha stabilito «il prezzo giusto di 24,69 euro al metro quadro ma la Tre Esse fa i conti su una base di 54,75»; quindi «il Comune “gonfia” l’Imu del 100%», stando almeno a quanto ha riportato Tiburno il 30 dicembre 2021 in proposito. “Il Comune gonfia”…, “la Tre Esse fa i conti…”, come se ne avessero facoltà, mentre la tariffa di 54,75 € al mq venne stabilita da una delibera approvata dal Consiglio comunale di Guidonia Montecelio: la numero 23 del 16 maggio 2007 proposta dal sindaco Filippo Lippiello. Tra i portafogli beneficiati dal calcolo, quale risulterà il più gonfio?
La “linea” del partito? E’ meglio l’opinione a titolo personale, più opportuna
Allora, nessuna sorpresa, il candidato alla poltrona di primo cittadino come volevasi acciuffare è uno dei due protoleader di una delle federazioni delle liste civiche (par di capire, 16 in tutto), anch’egli dalle variopinte dislocazioni partitiche in un coacervo di ex Dc-renziani, Msi-Fratelli d’Italia, Pci-Pd, Pri, Psi, Forza Italia, Azione. Loro intenzione è dimostrare che la politica fa schifo e che sarà il “locale” a salvare la patria cittadina. Poi, dopo aver messo insieme tanto orgoglioso civismo, diranno cosa pensano del TMB di Manlio Cerroni. Per cominciare. Perché interpellato, un noto esponente di se stesso – oltretutto fuori dai confini di Guidonia Montecelio – e del partito che ha fondato e rappresenta in proprio e per chi abbocca, al rimbrotto sulle relazioni Supremo-Inviolata-Porcarelli («e chi sarebbe?») ha risposto che in materia non c’è una linea di partito ma gli adepti, se eletti, risponderanno a titolo personale. Così come del “vincolone”, del parco termale metropolitano, del biodigestore dei F.lli Pacifici, della discarica-Aniene, dell’ospedale a Cesurni, delle polizze fideiussorie delle cave che evadono, del ritombamento, del museo dell’Aeronautica e di tant’altro.
«Scusi, ma nei cinque anni passati, sugli aspetti strategici non s’è colta la “linea” del gruppo”. Che sarà anche stato “il vecchio Polo” ma alla conclusione del ciclo Barbet sarebbe comunque utile e opportuno conoscere l’opinione sugli aspetti strategici della città». Silenzio. Come se le condizioni delle persone obbedissero alla scansione del calendario e/o ancor più alle impressioni personali. Chissà se oltre al candidato c’è anche un ordine del giorno.