(t. ve.) «PASQUA “NORMALE” PER ANTONIO PASQUINI», sindaco di Allumiere. Più di un anno di indagini, intercettazioni, sequestri, e il primo cittadino ha visto archiviata la propria posizione dal gip di Civitavecchia dopo l’accoglimento della richiesta avanzata dal pubblico ministero Alessandro Gentile.
Il tutto condito da perquisizioni presso la sede comunale di Allumiere (nella foto in alto), e decine su decine di testimonianze. Ciò per effetto di una informazione di garanzia risalente al luglio dello scorso anno, «per il reato di rivelazione del segreto di ufficio».
A rendere noto il provvedimento, assiene a tutta un’altra serie di (conseguenti) considerazioni, l’avvocato Pier Salvatore Maruccio: «La decisione del gip – il commento del professionista – è intervenuta dopo un serrato svolgimento di indagini, estremamente articolate e puntualmente svolte dai Carabinieri caratterizzate, come nella logica del servizio svolto, da particolare attenzione.
«Va dato atto, e non sulla base di una mera formula affabulatoria, della correttezza del pubblico ministero il quale nulla ha tralasciato nello svolgimento delle indagini, in ragione anche delle corrette aspettative del sindaco Pasquini indagato e, soprattutto, quale pubblico amministratore. Lo stesso ha vissuto l’anno e mezzo di indagini cercando di sfuggire anche ad alcune gogne mediatiche scatenatesi nella pervicace ricerca di un colpevole ad ogni costo, specialmente di parte avversa.
«Certamente un compito non facile – la conclusione del difensore del sindaco di Allumiere – per chi vive a stretto contatto con una comunità di 3800 persone, tutte conosciute, con le quali si convive a stretto contatto quotidianamente, laddove una qualsiasi indagine giudiziaria solleva ipotesi, sospetti, illazioni, considerazioni e, inevitabilmente, offre ampio campo a giudizi ed ipotesi che affondano nel giustizialismo la spada della condanna anticipata. Come difensore non posso che essere soddisfatto di un esito nel quale unitamente ai colleghi del mio studio abbiamo creduto e lavorato alacremente».
Conclusa sostanzialmente la parte dell’inchiesta con protagonista il sindaco, occorrerà attendere il 6 ottobre per l’esame di una serie di imputati. Solo a quel momento si potranno valutare il contenuto del presunto reato commesso da chi ha gestito il concorso indetto dal Comune di Allumiere e le responsabilità del ceto politico che avrebbe approfittato del bando per assumere «a colpo sicuro» secondo le proprie esigenze e non di quelle degli enti interessati.
Si vedrà a inizio autunno. Certo è che la conclusione interessante Antonio Pasquini si direbbe premessa di un esito che potrebbe non appagare, non essere soddisfacente, per tutta una serie di «giudici» che si esercitarono nello svolgimento del «processo in piazza».
Considerazione a sé meritano i richiedenti della lettera di licenziamento a carico degli assunti. E di seguito, le risposte negative dei sindaci tirati in ballo. Se questo è il vento che tira su «Concorsoli», indubbiamente hanno fatto bene i primi cittadini interessati a non dar retta agli “urlatori”. Con tali conclusioni giudiziarie appare elevatissimo il rischio d’una risposta in proprio ai licenziamenti senza giusta causa. © RIPRODUZIONE RISERVATA