L’avvocato Giovanni Bernardini, amministratore di “Ambiente Guidonia” la srl titolare dell’impianto TMB all’Inviolata nonché di una interdittiva antimafia; la sua srl è inoltre socia dell’AMA di Roberto Gualtieri (sotto), PD, sindaco di Roma e “prefetto” della Città metropolitana
Formalmente tutti in maggioranza sono contro il TMB, ma di fatto le posizioni sono ambigue e distanti. In passato gli attuali governanti la pensavano molto diversamente da quello che dicono ora. Oltre al fascino avvelenato del milione di € di provvigioni, nel programma elettorale di Lombardo si leggeva: «se le autorizzazioni sono in regola non c’è motivo di ostacolare l’utilizzo del TMB. Invece, mancasse qualche certificato, non lo rilasceremo»
di SALVATORE PARADISO
A DARE L’ANNUNCIO CHE LUNEDI 9 GENNAIO arriverà a Guidonia Montecelio il corteo di camion partito da Rocca Cencia per depositare all’Inviolata la monnezza delle vacanze natalizie capitoline è stato proprio Mauro Lombardo, sindaco guidoniano che a suo dire “solo dalla stampa abbiamo appreso della presunta, imminente, entrata in funzione dell’impianto dell’Inviolata per la fase di collaudo TMB”.
Da “voci” ricorrenti, il collaudo TMB dell’Inviolata potrebbe svolgersi «a caldo», procedura che richiede l’utilizzo di 100 tonnellate di rifiuti al giorno, come dettagliatamente illustrava l’articolo del 19 dicembre di hinterlandweb che chiedeva al sindaco del motivo per il quale non avesse debitamente informato i propri concittadini nell’imminenza dei collaudi.
Lombardo in un’ammissione di evidente inconsistenza politica nello scenario amministrativo provinciale, accusa Roma Capitale, Città metropolitana e addirittura la prefettura, di aver organizzato tutto senza coinvolgere la terza città del Lazio. E soprattutto di non aver coinvolto lui, arrivando al paradossale “A mia insaputa”, copyright di scajolana memoria.
Ma di fatto, Lombardo oltre a produrre accorati comunicati stampa, cosa sta facendo per evitare quello che ormai sembrerebbe l’inevitabile? La città si aspetta almeno “il minimo sindacale” cioè che nella sua qualità di capo della polizia locale, da lunedì ricorra a un presidio fisso di vigili all’imbocco di via dell’Inviolata per controllare accuratamente documenti e legittimità di ogni camion dell’AMA, facendo oltretutto applicare la legge regionale istitutiva del Parco dell’Inviolata che proibisce il transito ai veicoli pesanti. E via a sanzioni e automezzi respinti per ogni irregolarità.
Al momento, l’unico atto concreto prodotto dalla maggioranza civica+PD+cosiddetta opposizione (quella «vera» è in casa), è stata una striminzita delibera di giunta per dare incarico all’avvocato Xavier Santiapichi, già difensore dell’amministrazione M5S su queste materie, per ricorrere contro il provvedimento di Gualtieri sulla riattivazione del TMB: praticamente un atto dovuto, più che una scelta politica.
Ma oltre a non fare granché, che ne pensano davvero sindaco e maggioranza? Le anime sono contrastanti. A parole sono tutti contro l’impianto, come da copione, ma scavando bene tutta questa compattezza non sembra esistere. Non si può non ricordare ad esempio che Lombardo stesso era in maggioranza con l’allora sindaco Rubeis, che il TMB lo volle fortemente, tuttora molto presente nel governo cittadino con il suo gruppo storico Venturiello-Cacioni-Mazza. Da non sottovalutare poi le posizioni ambigue di gran parte dei vertici del Polo civico, attualmente rappresentate dal presidente della commissione Bilancio Mauro De Santis e dal neoassunto dirigente fiduciario Aldo Cerroni (da Pisoniano entrambi, compaesani del padrone del TMB Manlio Cerroni) che nella campagna elettorale del 2017 diffondevano frasi choc del tipo “Bloccare il Tmb non è possibile, sarebbe da irresponsabili perseguire questa strada” oppure “Il Tmb dell’Inviolata dovrà accogliere la spazzatura di Guidonia Montecelio e quella dei comuni del quadrante nord est della provincia” e “Inoltre dal Tmb, ricordiamo, il Comune incasserà circa 1.3 milioni di euro l’anno”. Praticamente, porte spalancate al TMB, purché paghiate.
Discorso a parte per l’immaturo PD locale, guidato ormai da anni dal commissariamento autocratico di Rocco Maugliani che fatica non poco a tenere a bada le rissose correnti locali capitanate dai consiglieri comunali. Da nessuna, neanche una parola o una posizione dissonante rispetto a quella del Gran Capo Prefetto Roberto Gualtieri (che svolgerà un incontro a Tivoli con Marco Vincenzi il 19 gennaio) che sta trasferendo l’immondizia dalle strade romane alle campagne guidoniane. Evidentemente funziona benissimo l’ordine di scuderia di non infastidire il sindaco capitolino soprattutto da quando nella veste di Commissario del Giubileo 2025 ha scelto suo vice, l’esule Marco Vincenzi, storico “capo” di gran parte del quartetto guidoniano. © RIPRODUZIONE RISERVATA – info@hinterlandweb.it