di SALVATORE PARADISO
LA GIORNATA ODIERNA è cominciata in realtà a metà dicembre. Allorché, il 19 del mese, su hinterland si leggeva che il TMB – impianto trattamento meccanico biologico – sarebbe stato collaudato oggi. A vedere-sentire le mancate reazioni, nessuno si aspettava che la cosa prendesse effettivamente corpo, non ci ha creduto nessuno, a cominciare dall’in teoria principale interessato, Mauro Lombardo, il sindaco di Guidonia Montecelio. Il quale, appresa la notizia, avrebbe dovuto prendere di petto Roberto Gualtieri per dirgli «ma come ti permetti? Decidi come ti pare, come ti fa più comodo, su una città diversa dalla tua, come se fossi il sindaco di Guidonia Montecelio, e i suoi abitanti tuoi elettori?».
Com’è noto, Mauro Lombardo ha lamentato invece di non essere stato avvisato (appunto: “lamentato”) del collaudo del TMB – impianto trattamento meccanico biologico, alla pari delle liste civiche che lo sostengono, la variopinta “federazione” di forze uguali e contrarie all’utilizzo dell’impianto di Manlio Cerroni all’Inviolata.
Solo a non lamentarsi – ma nemmeno a sostenere il sindaco con il quale è coalizzato –, il Partito democratico. Evidentemente il PD era a conoscenza della data degli eventi futuri.
Non bastasse Manlio Cerroni, il primo cittadino di Guidonia Montecelio ha il problema di tenere a bada (quantomeno) una lista, «Città nuova», affidatario Eligio Rubeis, il sindaco costruttore del TMB – impianto trattamento meccanico biologico – edificato dall’Edil Moter srl. Una lista, come altrove s’è scritto dettagliatamente, rappresentante il “governo ombra” della città, con “sindaco ombra” Michele Venturiello, storicamente favorevole all’impianto, capogruppo di Forza Italia ai tempi dell’«Operazione ragnatela», con il civico Aldo Cerroni presidente del Consiglio comunale (entrambi estranei alle indagini).
Così i fatti. La cui conclusione (per questa parte) riporta al dicembre 2015. Data che ha visto il PD applaudire alla costruzione dell’impianto di Cerroni (Manlio), in quanto necessario per la “conclusione del ciclo dei rifiuti”. Anime sante. Non è vero? Ecco pubblicato sotto, il comunicato-stampa sul TMB – impianto trattamento meccanico biologico – dell’Inviolata, a firma di Marco Vincenzi, padrone del Partito democratico di Guidonia Montecelio e di Tivoli.
Marco Vincenzi: «Si avvia una gestione moderna del ciclo dei rifiuti», benvenuto Tmb all’Inviolata
GRAZIE ALLE RISORSE DELLA REGIONE – così l’esordio di Marco Vincenzi sul proprio comunicato stampa datato dicembre 2015 –, gli enti locali potranno proseguire con maggiore serenità e celerità nei progetti di sviluppo della differenziata. Contestualmente, si concluderanno i lavori e il collaudo dell’impianto di trattamento meccanico biologico dell’Inviolata e giungerà a termine la conferenza dei servizi per il rinnovo dell’Aia della discarica di Cupinoro in attesa del parere definitivo del Mibac. In questo modo, attraverso soluzioni strutturali, si avvia una gestione moderna del ciclo dei rifiuti, in linea con le indicazioni europee, destinata a superare i limiti e le arretratezze del passato e trasformare finalmente i rifiuti in risorsa economica».
I camion della società Manlio Cerroni-Roberto Gualtieri non si sono presentati stamattina all’appuntamento dell’Inviolata
I CAMION SUCCUBI DELLA POLITICA? Domenica sera 8 gennaio, vigilia del previsto collaudo del TMB (puntualizzazione per gli storici), i quattro consiglieri comunali del PD di Guidonia Montecelio – Rossella (non Rosella) Nuzzo, Simone Guglielmo, Mario Lo Muscio, Emanuele Di Silvio (sicuramente un omonimo di quello secondo il quale «il Parco dell’Inviolata non esiste, una bufala montata dai populisti») – consegnano un comunicato preparato appositamente per Tiburno. Alla cui lettura, «quella di Gualtieri è una ”scelta inaccettabile”» la più risolutiva, i camion della premiata ditta «AMA spa»-«Ambiente Guidonia srl» si arrestano (si tratta delle vetture di proprietà della neonata società Roberto Gualtieri&Manlio Cerroni), nonostante fossero stati convocati in via dell’Inviolata. Dove, comunque, erano in attesa i vigili urbani del Comune di Guidonia Montecelio, e i guardiaparco dell’ente Monte Lucretili, decisi a far rispettare le norme della legge istitutiva del Parco naturalistico-archeologico dell’Inviolata, che proibisce il transito dei mezzi pesanti.
Decisione, si deve registrare il rinvio del collaudo del TMB – impianto trattamento meccanico biologico – (a quando? «vi faremo sapere», la replica dei commissari addetti al controllo del conferimento dell’interdittiva antimafia alla «Ambiente Guidonia srl» del gruppo di Manlio Cerroni, socia di “AMA spa”; ma allora che razza di interdittiva è?), ci si chiede. Inoltre, come il sindaco Gualtieri ha ritenuto possibile la stipula di un contratto tra la spa a capitale pubblico del Comune di Roma (l’AMA appunto) e la srl del gruppo Cerroni?
All’appuntamento di stamattina all’Inviolata, ha risposto qualche decina di cittadini – non moltissimi in verità, se ne attendevano di più –. Altresì mattiniero, pressappoco dall’alba, Michel Barbet, l’ex sindaco 5Stelle citato in giudizio da Manlio Cerroni proprio per i pareri sul TMB – impianto trattamento meccanico biologico –. L’ex è stato raggiunto, qualche ora dopo, dal successore, il civico Mauro Lombardo. Il quale, all’interno di un ampio resoconto che non cita i promotori dell’odierna manifestazione – i 5Stelle –, ha scritto che l’impianto TMB «è un problema che ereditiamo dal passato, con il quale siamo costretti a confrontarci».
Giustissimo. Non fosse che il “passato” del sindaco attuale è in buona parte coincidente con il “passato” del TMB – impianto trattamento meccanico biologico –. Mauro Lombardo non può dimenticare di essere stato il vice di Eligio Rubeis, il sindaco del fierissimo “volli, fortissimamente volli il TMB” – impianto trattamento meccanico biologico –? Vuole chiamarsi fuori? Ci riuscirà, ma soltanto quando l’opposizione di facciata glielo consentirà.
Infine, si presta a una “simpatica” conclusione quanto apparso su Tiburno a firma dei 4 consiglieri comunali (e non del Pd, partito che evidentemente non concorda con il pensiero degli eletti). Documento nel quale – orribile visu, orribile dictu, orribile auditu – appare la reprimenda a Roberto Gualtieri: giù il cappello, è la prima volta che il sindaco di Roma viene citato. Per dirgli che queste cose non si fanno.
La smania di essere più realisti del re gioca però un brutto scherzo ai firmatari della denuncia. Che addossano le responsabilità della condizione dei rifiuti a Guidonia Montecelio ai sindaci della Capitale. Alemanno, Marino, Raggi. Per cui, repetita… il TMB «è un problema che ereditiamo dal passato, con il quale siamo costretti a confrontarci». Il paradosso di un pensiero con qualche segno di confusione, arriva al punto di addebitare responsabilità proprie ai sindaci di Roma. Con un contraccolpo inaspettato come si vedrà.
Allora, Ignazio Marino, il primo cittadino capitolino che ha chiuso la discarica di Malagrotta a Manlio Cerroni. Quindi, è sua la responsabilità maggiore della nascita del TMB all’Inviolata. E’ come dire (serve soltanto all’esempio)che è colpa di Eligio Rubeis la messa in opera del TMB avendo chiusa la discarica dell’Inviolata nel 2014.
Per concludere, onde evitare che si addossi a Gualtieri una colpa «pesante» per il trattamento riservato a Guidonia Montecelio o a Pomezia (il termovalorizzatore a Santa Palomba). Modalità politiche delle quali non si fa cenno,. Mentre dalla fantasia dei 4 spunta l’elenco dei responsabili del guaio ambientale. Secondo il quale, se tutti sono colpevoli, nessuno è colpevole. Men che meno Roberto Gualtieri, il recente socio di Manlio Cerroni, il Supremo. Che però non appare nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Salvo qualche tratto, necessario per giochicchiare con costoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA – info@hinterlandweb.it