di SALVATORE PARADISO
IN TESTA UN COMPATTATORE DELL’AMA. Ad aprire la strada a ben quattro TIR, pieni zeppi di tubi di grande diametro per istallazioni industriali. Automezzi di rilevante portata e dimensioni quindi, a percorrere controlegge via dell’Inviolata, dritti dritti nella direzione del contestato impianto TMB del gruppo Cerroni che da mesi sta trattando la monnezza romana di Roberto Gualtieri. A sentire i cittadini che l’hanno avvistato, il corteo dal vivo faceva veramente impressione.
Non sono mancate reazioni. Non di Mauro Lombardo, il sindaco, impegnato in qualche appuntamento di pubbliche relazioni, diversamente dal movimento 5Stelle di Guidonia Montecelio. Il quale, con un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Tivoli, ha chiesto il perché una così grande quantità di materiale necessario alla realizzazione di infrastrutture oppure di stabilimenti industriali, sia diretta verso l’impianto TMB attualmente in fase di collaudo, e quindi in teoria con lavori già fatti e cantieri chiusi.
A leggere l’esposto, infatti, l’allarme sarebbe giustificato dal fatto che sui siti web di Regione e Comune non si trova nessuna traccia di eventuali richieste di autorizzazione di modifica o ampliamento e subito vengono in mente le vicende neanche troppo vecchie del TMB e della discarica, che nel 2014 vennero sequestrati proprio su mandato della stessa Procura di Tivoli per carenza di autorizzazioni.

Un compattatore dell’Ama, l’azienda romana dei rifiuti firmataria dell’accordo con «Guidonia Ambiente», società del «gruppo Cerroni» proprietaria del TMB dell’Inviolata; a sinistra, cartelli segnalano i confini dell’area protetta

A proposito di autorizzazioni. Sempre nell’esposto dei grillini locali, si segnala ufficialmente alla Procura il fatto che nonostante valga una legge regionale di istituzione del Parco dell’Inviolata, una legge quadro nazionale sulle aree protette e che anche non sia stata concessa da TAR la tanto sospirata (da Gualtieri e Cerroni, si intende) sospensiva al divieto di accesso su via dell’Inviolata apposto dal Parco dei Monti Lucretili presieduto da Barbara Vetturini, nessuno delle forze dell’ordine si sia messo di traverso a sbarrare la strada ai camion di immondizia.
A parte la raccolta dei numeri delle targhe effettuata durante gli appostamenti dei Guardiaparco, infatti, non si è vista una pattuglia di Polizia Locale nonostante i grandi proclami del Sindaco Lombardo alle manifestazioni cittadine, oppure una macchina dei carabinieri forestali a chieder conto ai camion dell’AMA in virtù di quale autorizzazione percorressero una strada immersa in un’area protetta.
Mutismo totale anche dell’esercito di consiglieri comunali di Guidonia Montecelio, che, un tempo, almeno a parole si schieravano a difesa del territorio. Non una interrogazione da parte della minoranza, non una delibera proposta dall’assessore all’Ambiente o perlomeno una striminzita commissione ambiente convocata sul tema Inviolata e TMB. A segnalare gli ordini del giorno di questo caldissimo mese di aprile, sembra di vivere in Svizzera a parlare solo di manutenzione del verde pubblico e di contrasto agli incendi boschivi. © RIPRODUZIONE RISERVATA info@hinterlandweb.it