Il dettaglio dei tagli salviniani alle tratte ferroviarie
ROMA EST: meno 76 milioni per il “raddoppio della Lunghezza-Guidonia 2^ fase (Bagni di Tivoli – Guidonia)”;
ABRUZZO: 845 milioni di euro destinati al raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara. Nel dettaglio, sono stati tolti 568 milioni per le tratte Interporto d’Abruzzo–Chieti-Pescara e 277 milioni per le tratte Sulmona-Pratola Peligna e Tagliacozzo-Avezzano.
ROMA: 234 milioni di euro per la “Roma-Viterbo 1^ fase: raddoppio tratta Cesano-Vigna di Valle”; -175 milioni di euro per il “Lotto 1B Nuova linea Vigna Clara – Tor di Quinto (salvaguardato lotto 1A Raddoppio Valle Aurelia – Vigna Clara)”; -179 milioni di euro per il “Quadruplicamento Capannelle-Ciampino (salvaguardato PRG Ciampino)”
PIU’ DESTINAZIONI: 77 milioni di euro per la “Sistemazione Novara Boschetto e PRG Vignale – fase”; 326 milioni di euro per la “Orte-Falconara – raddoppio tratta PM228; Castelplanio Lotto 3 (Serra San Quirico – Castelplanio)”; -299 milioni di euro per il “Collegamento dell’interporto di Guasticce alla linea Pisa-Vada via Collesalvetti e bretella per il collegamento diretto tra la linea Firenze-Pisa e la linea Pisa-Vada via Collesalvetti (By-pass di Pisa)”; -250 milioni di euro per il “Raddoppio Maerne-Castelfranco 1^ fase”; -; -40 milioni di euro per il “Completamento elettrificazione jonica tratta Catanzaro Lido-Reggio Calabria”.
di TOMMASO VERGA
OLTRE DUE MILIARDI E MEZZO DI EURO. «Fondi stanziati per il 2023» che il governo Meloni ha deciso di spostare da cantieri momentaneamente fermi (infatti il tratto ferroviario Lunghezza-Guidonia Collefiorito (foto in alto) ne è plastico esempio, ndr), per poi «rifinanziare le stesse opere a partire dal 2024».
Se va avanti così, il primo ticket per qualunque direzione del Roma-Guidonia Collefiorito (con un poco di fortuna) finirà per essere obliterato nel 2029.
Tagli: un argomento di seconda importanza per l’informazione nazionale (ad esclusione del Messaggero di ieri mattina). Primi piani e clap clap al ministro Matteo Salvini che «precetta» i lavoratori delle ferrovie (precettazione: da decenni termine uscito dalla terminologia sui conflitti nel pubblico impiego e nei servizi). Mentre non c’è alcun interesse dell’informazione sul taglio e conseguente stop ai cantieri delle ferrovie. Importo? Oltre 2miliardi e mezzo quasi tutti nel Centro Sud. Per trasferirli al Nord.
La motivazione unita alla spiegazione è di Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture. Che non manca di far cenno (e ti pareva: una volta si diceva «ce lo chiede l’Europa», ora c’è il …) alle urgenze dettate dal Pnrr, che, appunto, verrebbero quindi sostenute dal prelievo.
Sembrava di aver capito in tutti questi mesi, che Pnrr voleva dire «milioni in entrata». Forse da Bruxelles i fondi a Salvini non possono essere assegnati visto che la Lega e lui in particolare sono stati dichiaratamente contrari al piano comunitario.
Ad accorgersi della «manovra» i parlamentari del Pd con a capo il senatore Luciano D’Alfonso – ex presidente della giunta regionale d’Abruzzo –, che così ha commentato l’accaduto: «Con questa interrogazione intendiamo sapere quando e con quali atti verranno reintrodotte le risorse tagliate, pari ad oltre 2,5 miliardi di euro. Intanto ‘ringrazio’ Marsilio (Fratelli d’Italia, presidente della giunta regionale d’Abruzzo) e soci per essersi fatti scippare 845 milioni senza battere ciglio: evidentemente è più importante non disturbare il manovratore, anche a scapito dell’economia abruzzese».
In conclusione, la «filosofia» che ha animato il ministro leghista si direbbe basata sulla valutazione relativa alla velocità dei cantieri. Quelli del Nord vanno si direbbe più rapidi degli omologhi del Centro e/o del Sud.
Da non sollevare obiezioni totalmente estranee alle ragioni leghiste-salviniane. Come è acclarato, in tutti i cantieri, Nord-Centro-Sud, la maggior parte degli addetti è di origine non italiana. Quindi… © RIPRODUZIONE RISERVATA – info@hinterlandweb