Decreto n. 2, 07-02-2020: «Al Dott. Russo Davide la delega di Assessore al Sociale Servizi Socio-Sanitari ed Integrazione».
Decreto n. 3, 07-02-2020: «Alla Dott.ssa Amati Chiara la carica di Vice Sindaco, con delega generale in caso di assenza o impedimento del Sindaco».
di TOMMASO VERGA
ALLA FINE, COSTRETTO da mesi di reiterato rifiuto («Tanto non mi dimetto»: una giornalista l’ha persino pubblicato, dando l’uscita per acquisita, senza dubitativi), Michel Barbet, il sindaco 5stelle di Guidonia Montecelio, ha «fatto fuori» Davide Russo, il suo vice. Il quale, d’ora in poi, si occuperà di Servizi sociali. Si immagina la delusione del primo cittadino. Perché lo show avrebbe dovuto avere una diversa conclusione: risentito per il comportamento del sindaco, indignato, Russo si sarebbe dimesso. Fantasticherie.
Senza fare i conti con la foglia mangiata dall’ex vicesindaco. Da tempo. Da quando, precisamente ottobre scorso, a Michel Barbet era stato chiesto da parte di alcuni 5stelle di metterlo fuori, di «licenziarlo». Giustificazione (apparente), il doppio incarico di assessore a Guidonia e consigliere comunale a Bronte. Passato dal «Non mi ha mai informato dei due mandati» alla domanda «legale? illegale?», Barbet ha dovuto mandar giù il rospo delle plurali risposte all’unisono del ministero degli Interni: «tutto legittimo, i due incarichi possono convivere». Responso insoddisfacente per i nemici dell’assessore. Ed anche per il sindaco di Guidonia Montecelio.
Il 17 ottobre 2019, su queste pagine si leggeva: «Per costoro, Davide Russo se ne deve andare, mollare gli incarichi di vicesindaco di Guidonia Montecelio e assessore alla Legalità. E’ giunta l’ora di regolare i conti, di rammentare che nella Città dell’aria l’ora d’aria non è un’offesa ma un intralcio». Nell’autunno, i «costoro» erano alcuni consiglieri comunali a 5stelle. In testa il presidente del Consiglio, Angelo Mortellaro. La «truppa» s’è ingrossata. Non solo. Perché i «costoro» hanno trovato un capo, il sindaco 5stelle di Guidonia Montecelio, Michel Barbet. Che ha retrocesso il vicesindaco. Il quale, d’ora in avanti, si dovrà occupare di Servizi sociali. Non risulta che l’estromesso tenesse così tanto al fregio di supplente. Non un grande problema quindi.
Diversamente dalla delega sulla Legalità. Che, stante la revoca, non è stata assegnata. Che ci facciamo? Magari capita che qualche vicino di casa… Cosicché meglio che un addetto non ci sia più. L’honestà a Guidonia è negli slogan ma praticamente non interessa granché (sarà felice Marcello Santarelli di Tiburno: «anch’io avevo un vicino esaurito che denunciava tutti – il commento su Facebook –, posso proporlo come assessore alla Lekalità? Facciamo i seri per favore». Non diversamente Maurizio Massini, il «capo» di Forza Italia in città: «giustizialisti sopra ogni cosa, ad ognuno il suo… si difende l’indifendibile – il doppio incarico di Davide Russo, consigliere comunale a Bronte, perfettamente legale, ndr – e si racconta che il vicesindaco ha fatto 20 denunce in procura – su cosa non si sa – invece di lavorare per i cittadini di Guidonia M…).
Tardi, ma comunque febbrilmente attesa come si può notare, la risposta rassicurante del sindaco. Stessa data: «Nella contesa per aggiudicarsi un posto nell’esecutivo non appare richiesta la Legalità. Come dire che se Russo uscisse, i pretendenti agli scranni non intendono rimpiazzarlo. Manca soltanto che qualcuno sottolinei il fatto che Russo, non essendo di Guidonia, non si pone scrupoli a sottolineare comportamenti illegali interessanti il vicino di casa, il compagno di calcetto, il coetaneo d’oratorio, il fruttivendolo di vicinato, il postino, il barista: “Credevo fossimo amici, siamo anche andati al mare insieme”. “Ma come? a Guidonia si è sempre fatto così”».
Non è tutto. Perché si ignorano i motivi ufficiali del defenestramento (il sindaco ci starà pensando su, alla fine qualcosa troverà). E l’altra sedia vuota, relativa alle Attività produttive, altro assessorato di competenza di Davide Russo. Che probabilmente trova ristoro nel tavolo grande con gli imprenditori del travertino, attorno al quale sono seduti Elisa Strani, assessora alla Cultura, e Chiara Amati, la nuova vicesindaca assessora all’urbanistica. Un foyer di competenze e professionalità.
Davide Russo è il secondo «retrocesso» della gestione Barbet. Prima di lui venne colpita e affondata la dirigente Paola Piseddu, colpevole di aver sottoscritto una relazione non gradita ai proprietari della cave di travertino, in particolare alla «Str spa». Ricorso al Tar, sospensiva e dibattimento fissato al 24 febbraio. Paola Piseddu, colpevole di aver applicato la legge – deciderà appunto il Tar –, dal sindaco venne retrocessa al commercio. A causa venne detto – la giustificazione – di un «potenziale conflitto di interessi» (sicuramente con alcuni «poteri forti» della città).