di MONIQUE THOMAS
L’esposizione a Villa Adriana dei reperti provenienti dalla Grecia avrebbe sicuramente attirato l’interesse di una scrittrice francese, nata un po’ più di 100 anni fa, che della vita dell’Imperatore fece uno dei suoi argomenti narrativi preferiti: alla nascita, Marguerite Crayencour, diventata poi famosa come Marguerite Yourcenar (anagramma del cognome del padre).
Famosa per diversi motivi. Le sue opere sono state tradotte in varie lingue – anche lei molto si occupò di traduzioni –, ha viaggiato in Europa per avvicinare le culture locali, prima di risiedere negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale. Ritornata in patria, fu la prima donna ad essere eletta all’Accademia di Francia, ente molto selettivo.
Yourcenar è sempre stata attratta dalla cultura umanistica. Adolescente, aveva imparato il latino e il greco mostrando una passione particolare per la storia. Tutto ciò spiega l’interesse che mostrò verso l’Italia e, in particolare, per Tivoli e la sua Villa Adriana. Tant’è che una delle sue opere maggiori e più conosciute è senz’altro: ”Les memoires d’Hadrien”, pubblicata nel 1951.
L’Imperatore, grande viaggiatore e amante dell’arte e della civiltà classica, era per lei un modello da seguire e, attraverso memorie immaginarie di Adriano, Yourcenar offre riflessioni lucide sulla fine delle civiltà del passato. Certamente il ‘gioco di specchi’ tra quanto custodito nella Villa e le opere provenienti da Atene, i rimandi continui ai luoghi e alle circostanze, avrebbero stimolato la sua immaginazione, già così bene espressa nelle “Memorie di Adriano”.
Un ‘emozionato’ guardiano della Villa tanti anni fa
Ero in attesa di una persona all’entrata della Villa di Adriano; così cominciai a chiacchierare con uno dei guardiani, sicuramente uno dei più anziani. Quando gli dissi che ero francese, mi raccontò che, tanti anni prima, aveva assistito ad una vicenda che, in quel tempo, lo aveva incuriosito.
Per un periodo abbastanza lungo, una signora francese parcheggiava tutti i giorni la sua macchina vicino al cancello, entrava e visitava la Villa prendendo appunti. Quando usciva, stava ore e ore in macchina a scrivere. Il guardiano pensava fosse una giornalista o facesse uno studio specifico sulle rovine di Villa Adriana… finché, alcuni anni dopo, in televisione, vide l’intervista ad una celebre scrittrice francese che lui riconobbe subito. Era Marguerite Yourcenar.
Devo dire che era molto orgoglioso di averla vista tante volte di persona.