La ‘lottizzazione Nathan’ e una campagna di stampa del secolo scorso

Nella casella di posta trovo una email. Un vecchio amico. Che rimprovera: “nella ‘nuova vita’ – scrive – non ti sei affatto occupato della ‘lottizzazione Nathan’”. La cosa è vera, ma quantomeno ingenerosa, visto che lui conosce come sono andate le cose. Così, anche per riportare d’attualità la genesi della vicenda – del tipo: ‘c’era una volta’ – gli rispondo, pubblicamente. Forse interesserà anche qualche altro lettore.  tommaso verga

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Accadde quando Hinterland era di carta

di Tommaso Verga

Torniamo indietro di una ventina di anni, ventitré per l’esattezza. Casualmente ci incontriamo a Ponte Lucano. Prendiamo un caffè, nel bar a lato del Sepolcro dei Plauzi. La conversazione si sposta sul traffico della Maremmana. Chiedo: quando provvederete ad allargare la carreggiata? La risposta mi lascia di stucco: “Ti lamenti ora? Vedrai quando costruiranno la ‘Nathan’…”. La ‘Nathan’? Cos’è la ‘Nathan’? Persona specchiata, un assessore di Tivoli sempre e del tutto ostile alle mene della politica, il mio interlocutore fornisce altri dettagli: “Si tratta di una lottizzazione, nella ‘Tenuta Galli’. Un milione di metri cubi. Approvata ormai diversi anni fa dal Comune”. Una lottizzazione a ridosso della Villa di Adriano? Stai scherzando? “No, è tutto in regola. A breve dovrebbero cominciare i lavori”. Nacque così, del tutto casualmente davanti a un caffè, la ‘vertenza Nathan’. Il primo titolo, “I palazzi oscurano le ‘Camerelle’”, fu premessa di una intensa campagna di stampa condotta da Hinterland (il ‘papà cartaceo’ di questo blog) totale solitudine. Immagine

Il ruolo di Gianfranco Amendola, europarlamentare dei Verdi

Oltre al sottoscritto, impegnati Giancarlo Mescolini e Marina Orlandi. Proprio lei raggiunse Gianfranco Amendola, a quel tempo europarlamentare dei Verdi a Bruxelles. Grande soddisfazione quando con voto unanime sulla mozione ‘Salviamo un sogno’ presentata dal magistrato, il Parlamento europeo chiese a Tivoli di non procedere alla edificazione. Era la prima volta che la vicenda usciva dall’assessorato cittadino. E ad interessare l’opinione pubblica e la stampa internazionale. E, finalmente, via via in crescendo, anche i tiburtini.Altri risultati: la lottizzazione venne ridotta prima a 500, poi a 250 mila mc. La più importante, significativa, vera? Dopo quasi venticinque anni non è stato ancora posto un mattone. (Un’altra storia interessante Villa Adriana – sempre sulla scia di ‘c’era una volta’ – ebbe protagonisti alcuni anni dopo i gestori dell’Inviolata e il sindaco di Tivoli Sandro Gallotti, alla prima consiliatura. Giuliano Santoboni, uno dei ‘ragazzi’ di hinterland, scrisse che erano pressoché concluse le trattative per aprire una seconda discarica sui terreni di Colle Cesarano. In conseguenza di quella campagna di stampa, Giuseppe Proietti, direttore del Mibac – anche se allora non si chiamava così –, appose un vincolo di rispetto e l’affare saltò). Ecco perché ritengo ingeneroso il rimprovero. Forse sarebbe stata più giusta una domanda: se un piccolo giornale locale non si fosse battuto così come avvenne, della Nathan si parlerebbe ancora?

(Le foto pubblicate sono state estrapolate da Guidonia Roma Today)