Il dirigente: adempimento all’obbligo di legge o cessazione per una decina di cave. L’inchiesta a seguito dell’esposto di Davide Russo (poi allontanato dalla giunta 5s di Guidonia Montecelio per decisione del sindaco Michel Barbet)

di TOMMASO VERGA
LA CERTEZZA, NON L’UNICA ma la principale, è che nel palazzo di giustizia di Tivoli è depositata la denuncia di Davide Russo. Non soltanto polizze delle cave di travertino sui «ritombamenti», ma la ripetizione della stessa illegalità dopo aver ricevuto la diffida onde ripristinare comportamenti obbedienti alle leggi. Per dire: dopo che il Comune di Guidonia Montecelio ha accertato che la polizza è stata «contraffatta» e ha intimato di sostituirla con un’altra «regolare», la controparte (l’imprenditore) altro non ha fatto che rivolgersi al medesimo agente che l’aveva … (il lettore scelga il termine proprio) per firmare una seconda polizza.
Sugli accertamenti seguiti a quanto esposto dall’ex assessore alla Legalità (Davide Russo aveva inoltre la delega alle Attività produttive, comprendente anche le cave) sapremo se le eventuali responsabilità sulla compilazione di polizze contraffatte ricadranno su un rappresentante delle compagnie di assicurazione (uno soltanto a quanto pare) o investiranno altri.
Comunque, a sentire le espressioni di questa mattina sulla contraffazione delle polizze delle cave relative al ripristino ambientale, Filippo Lippiello, presidente del Centro per la valorizzazione del travertino romano, ha accusato un broker di Tivoli-Villanova di aver truffato le aziende del settore. Esattamente quanto contenuto nella denuncia di Davide Russo. In sostanza, sintonia totale tra i due, pura coincidenza che però finisce qui.

Davide Russo; a destra, Giovanni, fratello di Peppino Impastato
«HO DIFESO GUIDONIA E I CITTADINI»
«Da assessore alla Legalità e da cittadino, dopo una verifica effettuata insieme agli uffici, avevo ritenuto opportuno rivolgermi alle autorità competenti per segnalare queste anomalie a tutela dell’Ente e dei cittadini di Guidonia Montecelio. Adesso la magistratura farà chiarezza di quanto accaduto».

Perché, il motivo scatenante della reprimenda dell’ingegnere, è stata l’intimazione alle aziende da parte di Egidio Santamaria, dirigente comunale, di osservare gli obblighi di legge. In alternativa, l’ordinanza di sospensione dell’attività per una decina di cave di travertino.
Prima di entrare nel merito, un interrogativo ci sta tutto: perché si è giunti a metà luglio per affrontare l’argomento pur avendo assoluta consapevolezza dei termini? Perché, nonostante se ne discuta da febbraio, a parte la denuncia di Davide Russo, se non fosse stato per l’insistenza delle donne della commissione Ambiente del Comune di Guidonia Montecelio – Paola De Dominicis, Lorena Roscetti, Arianna Cacioni –, di polizze assicurative, fideiussioni e quant’altro non se ne sarebbe mai venuti a capo? Egidio Santamaria, dirigente del settore Ambiente del Comune di Guidonia Montecelio, da costoro ha subito un ininterrotto assedio. Fino a dover rispondere in modo esplicito e inequivocabile alla domanda: «Le polizze delle cave di travertino sono state rinnovate oppure no?». «No». Con quel che (adesso) è seguito.
Come si può notare dalla «tabella» – dalla quale sono stati tolti i nomi delle aziende: solo quelle «colpevoli» se la dovranno vedere con i giudici –, su 18 autorizzazioni all’escavazione del travertino, appaiono ben 12 polizze delle cave accompagnate dalla dizione «contraffatta». Da precisare che – difetto del riassunto – non tutte le compagnie assicuratrici sono sullo stesso piano. Groupama, ad esempio, dopo aver denunciato per proprio conto al tribunale di Roma gli agenti di Tivoli ha provveduto a ritirare l’incarico e a riassegnarlo.
Diversamente da altre compagnie che, dopo essere state sollecitate dal Comune di Guidonia Montecelio a sostituire le polizze contraffatte, hanno ricevuto dalle stesse aziende la richiesta di provvedere al «ricambio». Cosicché l’agente autore delle contraffazioni ha «rimediato» con altre polizze delle cave, ugualmente false. Emesse in Sicilia, a Paternò, in provincia di Catania. Su tutto, come detto, sta facendo pulizia il tribunale di Tivoli.
Sugli altri argomenti proposti da Filippo Lippiello si tornerà su. Merita approfondire le ragioni che hanno dato per risultato occasioni perdute dal settore. Sapendo che si parla di motivi che sarebbe necessario imporre perché vengano rimessi al centro dell’iniziativa politica – quindi escludendo i siparietti degli ultimi tempi – e imprenditoriale. Rispetto ad alcuni mesi fa le opportunità sono cresciute, sta alle aziende e alle loro associazioni (e a sindacati sempre più evanescenti) saperle sfruttare.